Giarre come un villaggio africano. Ci risiamo. La città in piena stagione estiva, quando quei quattro sperduti turisti per errore passano dal centro. Giarre è diventata una gigantesca pattumiera. Sullo sfondo disorganizzazione, inettitudine e scarsa collaborazione dei cittadini.
Mentre il sindaco si gode gli spettacoli latino americano in piazza, scattando foto e lanciando dirette sui social, la città sprofonda nell’immondizia. Sembra di rivivere l’emergenza rifiuti del 2013, ai tempi dell’Ato Joniambiente. Da mesi si susseguono incontri al Comune. Foto su foto di tavoli operativi. Per poi vedere una città in ginocchio. Sommersa da cumuli di rifiuti indifferenziati in centro come in periferia.
Mentre la distribuzione dei sacchetti avviene nella sede della ditta ecologica, un mini container allocato al centro di un polveroso piazzale in terra (non battuta), nel quale sono assiepati decine di cittadini sotto il sole cocente (40 gradi) in attesa del turno. Una vergogna inaccettabile. E il Comune? Silenzio assoluto. Niente foto. Niente dirette video.
Quanto agli scarichi di rifiuti neppure una multa. Il trionfo dell’inettitudine. Nel frattempo sembra di vivere nel Burundi, al limite dell’emergenza igienico sanitario. Con le strade invase dai rifiuti mentre i social sono diventati lo sfogatoio di centinaia di cittadini indignati ma che, al tempo stesso, sopportano passivamente, senza reagire, limitandosi ad usare una tastiera.