Giarre crocevia dello spaccio: operazione antidroga dei carabinieri. Otto arresti NOMI FOTO VIDEO

Alle prime ore del mattino è scattato un blitz antidroga nel giarrese condotto dai carabinieri della compagnia di Giarre. L’operazione denominata “Bingo” ha portato in manette, otto persone, tra cui il giarrese Alessandro Liotta, accusato di avere diretto il sodalizio mafioso, Giuseppe Biondi, Tiziano Russo,  Alfio Bonarrigo, Leonardo Cardillo, Fabio Alfio Pagano, Salvatore Platania.

Una ottava persona Salvatore Calì e stata invece condotta ai domiciliari.  Rigettata la richiesta di misura cautelare nei confronti di un 24enne di Giarre. I provvedimenti sono stati emessi dal Gip Giuliana Sammartino.

VIDEO: TUTTE LE FASI DEL BLITZ BINGO

TUTTI GLI ARRESTATI

Liotta
Platania
Cardillo
Biondi
Calì
Pagano
Russo
Bonarrigo

BONARRIGO Alfio, classe 1988, ristretto nel carcere di Bologna;

BIONDI Giuseppe, classe 1989, ristretto nel carcere di Piazza Lanza;

CARDILLO Leonardo, classe 1995, ristretto nel carcere di Piazza Lanza;

LIOTTA Alessandro, classe 1976, ristretto nel carcere di Piazza Lanza;

PAGANO Fabio Alfio, classe 1982, ristretto nel carcere di Barcellona Pozzo di Gotto;

CALI’ Salvo, classe 1993, sottoposto agli arresti domiciliari;

RUSSO Tiziano, classe 1993, già sottoposto agli arresti domiciliari, tradotto nel carcere di Piazza Lanza;

PLATANIA Salvatore, classe 1981, già detenuto nel carcere di Giarre.

 

L’accusa contestata è di associazione mafiosa finalizzata allo spaccio di sostanze stupefacenti.  Le indagini avviate nel settembre del 2013 attraverso una serie di intercettazioni, hanno preso spunto da alcuni furti d’auto e sulla paventata attività estorsiva, ed hanno fatto emergere un vasto traffico di sostanze stupefacenti.

Con l’operazione Bingo è stata quindi accertata la responsabilità degli indagati in relazione ad una fiorente attività di traffico e vendita di cocaina, marijuana ed eroina nella zona di Giarre, mentre è stata definita la struttura, le posizioni di vertice e i ruoli dei membri nell’ambito del gruppo criminoso operante nel territorio di Giarre. Si è ricostruito il sistema con cui il gruppo criminale gestiva l’attività di spaccio, individuando le modalità di approvvigionamento, custodia e cessione della sostanza stupefacente, la cassa comune e i depositi a cui attingere quotidianamente.

Sono state arrestate, finora, otto persone e denunciate altre 6 per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti; sequestrati nel complesso 21 kg di marijuana, 100 gr. di cocaina, 14 gr. di eroina e individuare 40 assuntori segnalati al Prefetto ex art 75 D.P.R. n. 309/90.

I sodali, diretti da un elemento di spicco della criminalità giarrese, Alessandro Liotta, avevano ruoli ben precisi, agivano con l’”animus” di appartenere ad uno stesso gruppo criminale e alimentavano la cassa comune con i proventi dello spaccio attingendo quotidianamente da vari depositi.

I promotori ed organizzatori del sodalizio criminale si avvalevano anche di soggetti minorenni, intimando ai pusher al dettaglio di commettere rapine per ripianare i debiti connessi allo smercio illecito o dovuti ai sequestri.  L’esecuzione dell’ordinanza ha comportato la notte scorsa un intervento massivo sull’area di Giarre e zone limitrofe, Comuni in cui la criminalità organizzata trae un cospicuo sostentamento economico dall’attività legata allo spaccio di stupefacenti. Fondamentale il ruolo svolto da due pentiti che hanno fornito importanti dichiarazioni poi riscontrate dai carabinieri.

L’episodio del sequestro dei 20 chili di marijuana

Nell’inchiesta si cita una attività operativa posta a carico di uno degli odierni arrestati, Tiziano Russo, arrestato il 28 marzo 2014, nel cui garage, alle spalle di via Settembrini, i carabinieri hanno rinvenuto 20 chili di marijuana suddivisi in 19 pacchi sigillati. La droga (foto a destra) avrebbe fruttato sul mercato almeno 200 mila euro (clicca e leggi Giarre 20kg di marijuana in garage VIDEO).

In quella circostanza i carabinieri avevano seguito e poi bloccato Russo alla guida di una Mercedes classe A, mentre raggiungeva il garage, al piano terra di una elegante villetta. Un altro episodio citato nell’inchiesta è l’arresto di Salvatore Platania avvenuto il 22 luglio del 2014. In quella circostanza l’uomo era stato bloccato dai carabinieri del nucleo operativo, a conclusione di una attività info investigativa. I militari hanno fatto irruzione nell’appartamento di Platania per una perquisizione a sorpresa. Dopo accurate ricerche la conferma ai sospetti. L’uomo aveva abilmente occultato in un barattolo che si trovava nel cassetto di una credenza del proprio soggiorno, circa 90 grammi di cocaina, suddivisa, a sua volta, in vari involucri di plastica, un bilancino di precisione e materiale vario per il confezionamento della sostanza stupefacente.

 

VIDEO: LO SPACCIO NEL QUARTIERE JUNGO

 

 

 

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