Giarre, Dipartimento regionale di Protezione civile richiede il Piano comunale

In una nota trasmessa in questi giorni ai Comuni siciliani dal dipartimento della Protezione civile, si invitano i sindaci a fornire in tempi rapidi, una serie di preziose informazioni tecniche, al fine di individuare particolari criticità delle singole amministrazioni, a salvaguardia di tutto il sistema locale, intercomunale e regionale di protezione civile.

Nella nota del Dipartimento regionale, indirizzata anche al sindaco Angelo D’Anna, si sollecita la trasmissione dello stato dei piani di protezione civile; le risorse umane, di materiali, di mezzi adeguati e di attrezzature efficienti di cui ogni Comune dispone o può disporre direttamente o indirettamente, anche tramite accordi con le realtà locali.

E inoltre: le modalità di impiego e attivazione, anche in convenzione, delle organizzazioni di volontariato di protezione operanti nei rispettivi territori.

Il piano comunale di protezione civile del Comune di Giarre è stato al centro di un confronto operativo voluto dal sindaco Angelo D’Anna, lo scorso ottobre, con particolare riferimento alla pianificazione degli interventi in caso di calamità e di attivazione del Centro operativo comunale (Coc); l’aggiornamento delle figure e delle funzioni operative del Piano di Protezione civile comunale, in modo da garantire l’effettivo ed immediato impiego delle risorse necessarie al superamento dell’emergenza e il ritorno alle normali condizioni di vita.

Il piano di protezione civile comunale di Giarre è in fase di completamento e le informazioni in esso contenute, così come si evidenzia nella nota trasmessa ai sindaci siciliani dalla Protezione civile, sono l’elemento fondamentale della pianificazione a livello regionale e locale.

La conoscenza delle risorse disponibili, direttamente o indirettamente, in ambito comunale per intervenire in emergenza, risulta indispensabile ai fini di un coordinamento più ampio nella gestione operativa, coinvolgendo i livelli intercomunale o regionale, anche ipotizzando una condivisione di mezzi e attrezzature tra i Comuni limitrofi o con appositi accordi di area vasta.