Giardini Naxos: quando il cimitero “fa acqua” da tutte le parti

Alcuni cittadini, rappresentati da Giuseppe Rodi, hanno denunciato alle autorità competenti lo stato di degrado in cui versano le nuove sepolture dell’estrema dimora, tra infiltrazioni nelle tombe, fili elettrici scoperti e pozzetti ostruiti dalla terra

Dove c’è acqua c’è vita. Ma a Giardini Naxos il paradosso è che il cosiddetto “oro blu” scorre abbondante anche nel luogo dove, per antonomasia, vita non ce n’è (almeno a livello fisico). Ne sanno qualcosa alcuni cittadini della prima colonia greca di Sicilia ed il fiscalista e tributarista Giuseppe Rodi, il quale si è fatto portavoce della loro indignazione per le strane fuoriuscite di acqua dalle celle, peraltro di recente costruzione, che contenendo delle salme dovrebbero essere assolutamente ermetiche ed impermeabili.

Il dottor Rodi, che alle passate elezioni amministrative giardinesi ha concorso per la carica di sindaco, già da tempo ha presentato al riguardo una circostanziata denuncia penale e, negli ultimi giorni, ha ufficialmente chiesto gli interventi anche dei Carabinieri della Compagnia di Taormina e dell’Ufficio Igiene dell’Asp.

«E’ veramente inammissibile, inaccettabile ed ingiustificabile – dichiara Giuseppe Rodi – che delle nuove strutture cimiteriali si presentino così. Lascio immaginare lo sconforto ed il dispiacere dei familiari dei cari estinti alle cui spoglie è toccato questo scandaloso trattamento, per il quale continua a non registrarsi alcun intervento da parte delle autorità cui ci siamo rivolti.

«Qui a Giardini Naxos, peraltro, si parla ormai da parecchi mesi, con tanto di annunci “sbandierati” sugli organi di stampa, dei lavori cimiteriali che sarebbero dovuti iniziare nello scorso settembre, ma ancora è tutto fermo.

«Ci chiediamo se quando “qualcuno” si degnerà di attenzionare il caso verranno trovate giustificazioni a questo mancato intervento, ai pozzetti pieni di terra ed ai fili elettrici scoperti…

«Nella denuncia che a suo tempo abbiamo presentato si chiede anche di accertare l’eventuale utilizzo, nei lavori di costruzione delle nuove tombe, di cemento impoverito».

Rodolfo Amodeo

 

FOTO: Giuseppe Rodi e l’ingresso del cimitero di Giardini Naxos. Nelle altre immagini alcuni angoli particolarmente degradati dell’estrema dimora di contrada Calcarone