F.C Peonia Riposto, una partita lunga 50 anni!

Una partita lunga 50 anni, una strada percorsa giorno dopo giorno, un’emozione che non vuole mai spegnersi. “C’ero anch’io quel giorno”. In tanti lo hanno detto, lo hanno indossato, lo conserveranno nel cuore e nella mente.

Quel giorno, in realtà, sono stati “due giorni”: il 3 ed il 4 settembre. E la strada, lunga 50 anni, è stata percorsa dalla Peonia. Anzi, dalla F.C Peonia. Una strada che è nata giovane, nel 1966, piena di entusiasmo e voglia di divertirsi. Una strada che è cresciuta su campi polverosi e pietre, notti in montagna su letti di paglia e capelli lunghi, calzettoni abbassati ed una palla da spingere oltre la linea di porta.
Una strada che ha accompagnato ragazzi diventati adulti, padri di famiglia e nonni. Qualcuno è andato via, qualcuno non ha mai lasciato il suo paese, qualcuno ha figli e nipoti che ne hanno calcato le orme, altri continuano ad inseguire quella palla. Ma tutti, lungo questa strada, hanno conservato colori e ricordi, emozioni e storie, vittorie e sconfitte. E ricordi, emozioni e storie sono diventati sabbia, roccia, cemento. Sabbia per dare sempre nuova linfa alla clessidra della memoria; roccia per rendere eterni i ricordi; cemento su cui costruire la storia di un cinquantennio di calcio che torna protagonista.
Protagonista di due giorni all’insegna delle grandi emozioni. Due giorni che sono diventati realtà grazie all’impegno di un gruppo di “ragazzi” di allora: Angelo Calì, Rosario Guarrera, Mario Tomarchio, Antonio Melissa, Carmelo Patané, Giuseppe Lo Sciuto, Renato Costanzo, Carlo Benigno, Eugenio Fichera. All’inizio della strada qualcuno giocava, qualcuno allenava, qualcuno era dirigente. Ma tutti avevano quel nome “Peonia” e quei colori gialloverdi impressi nel cuore. E lì sono sempre rimasti. Fino a pensare di dare sostanza alla strada percorsa fino al traguardo dei 50 anni. Sostanza diventata telefonate, messaggi, scambi di foto e di impressioni. Ed una data, il 3 e 4 settembre che cominciava a vivere di vita propria. Due giorni per ritrovarsi, magari per ritornare ad essere “i ragazzi della Peonia”. Per rivivere i ricordi e creane di nuovi. Per rivedere gli amici di un tempo e, magari, riannodare fili di memoria ormai dispersi. Passo dopo passo, per avvicinarsi al traguardo finale.

Un traguardo in due tappe. Ripartire da quella palla, da quella linea di porta da valicare. Un torneo di calcetto, quattro squadre, un unico sogno che torna a realizzarsi: i “ragazzi della Peonia” ritornano in campo! E se manca il fiato, i muscoli sono rigidi ed i riflessi meno pronti, entusiasmo, divertimento ed amicizia non invecchiano. Anzi, le stagioni trascorse li hanno mantenuti intatti. E poco contano dolori ed acciacchi, infortuni e stanchezza, vincitori e vinti (e sì, anche se tra amici, un torneo è sempre un torneo!). Una doccia fa dimenticare la stanchezza, una pizza ed una birra sono benzina per il fuoco dell’allegria. Ed un sabato trascorre veloce e lieto, mentre sempre nuove foto emergono dalle nebbie di cassetti, scatole, armadi ed album.
Foto che diventano il filo conduttore di una mostra, di un viaggio iniziato 50 anni addietro, con i protagonisti di allora che ritornano. Volti e momenti che ognuno riprende e lucida, per offrirli e condividerli con chi, magari per una volta, non c’era o non ricordava. E sono proprio le immagini che diventano il faro che illumina la serata conclusiva.
Al Parco della Musica di Riposto, la luce dei riflettori illumina i volti di chi, incaricato di rappresentare la sintesi di 50 anni di storia, ha parole di ricordo per chi c’era e adesso “gioca in altri campi”: Luigi Averna, Turi Petralia, Eugenio Grasso. Non sono stati solo parte di questa strada, di questa storia: sono stati storia loro stessi. Una storia che non si dimentica, che resta nei cuori, che si rinnova ricordo dopo ricordo. Una storia che ha trovato una celebrazione nelle parole dell’opera che Luigi Di Pino ha regalato ai presenti, con parole e musica che hanno ricostruito quella strada, iniziata 50 anni addietro, con tutti i suoi protagonisti.

 

Ed i “ragazzi della Peonia” sono sempre lì, mai cambiati nei valori che li hanno fatti incontrare, che li hanno fatto gioire assieme, che li hanno portato sui campi di calcio della Sicilia ed oltre. E sono tutti lì, al termine della serata, quando si unisco in un abbraccio sul palco, sotto la luce che illumina i volti di chi, dopo 50 anni, sorride col la stessa gioia di allora.
E se, come dice una canzone, “per ogni lacrima in cielo nasce un’altra stella”, quella sera, nel percorrere la strada dei 50 anni, le tante lacrime scivolate sulle guance dei presenti, hanno regalato al cielo una nuova costellazione chiamata Peonia!

Corrado Petralia