A insospettirsi – a causa dell’intenso odore nauseabondo proveniente dall’ascensore, che ormai si protraeva da oltre due settimane – sono stati gli stessi abitanti del palazzo. Chiamata l’assistenza clienti dell’ascensore, il tecnico ha fatto la macabra scoperta. In fondo al vano corsa egli ha individuato il corpo senza vita di un uomo, in avanzato stato di decomposizione. Immediatamente ha lanciato l’allarme chiamando i militari dell’Arma che, giunti sul posto, hanno richiesto l’intervento del 118 e dei Vigili del fuoco.
Vista la particolarità del caso, a intervenire sono stati gli uomini del gruppo Saf-Nbcr dei Vigili del fuoco. Il cadavere è stato recuperato con tecniche di derivazione speleo-alpino-fluviale, utilizzando procedure operative di protezione e contenimento biologico Nbcr.
Sulla dinamica e sulle cause del decesso sono ancora in corso gli accertamenti da parte della Procura di Catania che coordina le indagini.
L’identità del cadavere è stata subito verificata e corrisponde a quella del 46enne catanese Angelo Torre, scomparso da casa lo scorso 26 gennaio.
Del suo caso si era occupata pure la nota trasmissione televisiva “Chi l’ha visto?”.
L’uomo, di professione pescivendolo, coniugato e padre di un figlio, era stato notato, per l’ultima volta, circa un mese fa, a bordo di una Fiat Grande Punto di colore grigio. Da allora, si erano perse le tracce e di lui non si avevano più notizie. Oggi, purtroppo, l’epilogo della triste vicenda.
Gaetano Scarpignato