Il Gip di Catania, su richiesta della Procura, ha disposto per tre dei 62 indagati gli arresti domiciliari e per altri 12 l’obbligo di firma. I restanti 47 sono stati denunciati in stato di libertà per truffa e falso. Le indagini sono state condotte dal Commissariato della polizia di Acireale.
Maggiori particolari saranno illustrati nel corso di una conferenza stampa in programma alle 11.00 presso la sala stampa della Procura della Repubblica di Catania.
Frattanto sulla vicenda con una nota interviene il sindaco di Acireale, Roberto Barbagallo:
Saremo rigorosi nell’applicare le leggi vigenti di competenza dell’amministrazione comunale previste per questo genere di reati, -dichiara il sindaco di Acireale, Roberto Barbagallo-. Ci costituiremo parte civile negli eventuali procedimenti penali e confermiamo fin da ora la massima collaborazione con la Procura etnea e le forze dell’ordine, a cui forniremo subito tutti gli atti in nostro possesso necessari per le indagini. Confido nell’azione della magistratura e spero che gli impiegati coinvolti possano trovare ragioni per giustificare i fatti contestati”.
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