Paternò, mafia ed estorsioni: imprenditore belpassese denuncia. Tre arresti VIDEO

IL VIDEO DEGLI ARRESTI

I carabinieri del Comando Provinciale di Catania, hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Tribunale di Catania – Ufficio G.I.P., su richiesta della locale Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di Carmelo Occhione Grasso di anni 51, già detenuto per altra causa presso la Casa Circondariale di Bicocca, Carmelo di anni 42 e Giovanni Tomaselli di anni 33, tutti ritenuti colpevoli in concorso tra loro dei reati di estorsione e rapina con l’aggravante dell’art. 7 l. 203/91, per essersi avvalsi del c.d. metodo mafioso che deriva dalla loro appartenenza al clan Mazzei alias carcagnusi.

Il provvedimento restrittivo scaturisce dagli esiti dell’attività d’indagine sviluppata dai carabinieri di Paternò, coordinata dalla Dda etnea, a seguito della denuncia sporta da un imprenditore edile belpassese esasperato dalle minacce e violenze subite per costringerlo ad effettuare un lavoro di ristrutturazione del valore di circa 8.000,00 € nell’abitazione dell’Occhione, che si trova in un popolare quartiere catanese.

Dall’attività investigativa è emerso che gli estorsori, per costringere l’imprenditore a completare il lavoro, si sono recati più volte presso l’azienda per minacciarlo e in un’occasione ne trattenevano il furgone dell’impresa. Successivamente lo rapinavano della propria autovettura con lo scopo di trattenerla sino al completamento del lavoro e per la cui restituzione lo costringevano a pagare la somma di 2.000,00 € circa per la riconsegna.