Stamane nello stabilimento balneare anche il comandante della Stazione dei Carabinieri di Mascali, mar. Nunzio Mammino che ha detto: “Non sono stato chiamato da nessuno, nessuno ha sporto denuncia, sono venuto allo stabilimento per capire cosa è successo. Ho capito che non c’è stato nessun caso di omofobia ma semplicemente un malinteso nato per stupidi motivi”.
Il giovane mascalese conferma quanto già dichiarato nei giorni scorsi: “Sono venuto in aiuto di un mio amico che soggiornava nello stabilimento e la sorella della signora gestrice del lido mi ha detto che non potevo entrare perché ero puppo e gay”.
La signora Finocchiaro conferma la sua versione e tanti ospiti dello stabilimento rafforzano le parole della donna: “Giuseppe frequentava un ragazzo che era mio ospite ma che portava spesso altri amici a me sconosciuti. Sono una persona sola, mio marito è venuto a mancare sei mesi fa e ho paura a portare nello stabilimento persone che non conosco. Ho quindi detto a quei ragazzi di allontanarsi. Non mi interessa se una persona è o non è gay. Nessuno gli ha messo le mani addosso”.
“Ora che abbiamo chiarito con la signora Finocchiaro e con il signor Raciti – dice Giuseppe – sono più sereno e spero che una cosa del genere non accada più”.
“Per oggi era pronta una manifestazione con i nostri militanti e volontari davanti al lido – spiega Giovanni Calogero consigliere nazionale di Arcigay – che abbiamo derubricato a quest’incontro cordiale perché i fatti non ci appaiono esattamente come erano stati originariamente descritti. Abbiamo capito che si tratta di una incomprensione di natura personale e lavorativa fra persone dove l’omofobia non c’entra niente. Per quanto ci riguarda – conclude Calogero – il caso si chiude qui. A noi basta che il titolare del lido ci dica che non ci sono discriminazioni né preclusioni di sorta al lido e che chiunque, comportandosi civilmente, è il benvenuto nello stabilimento balneare”.
“Voglio sollevare dall’accusa di omofobia l’attività dello stabilimento balneare – dice il gestore del lido Delfo Raciti -. Non abbiamo fatto querela contro nessuno e non abbiamo intenzione di farla. Per me la vicenda si può concludere qui. Non andiamo oltre, diamoci una stretta di mano. Nel lido non facciamo discriminazioni, ospitiamo e non cacciamo le persone”.
Angela Di Francisca