Randazzo, ancora un incendio boschivo fuori stagione -
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Randazzo, ancora un incendio boschivo fuori stagione

Randazzo, ancora un incendio boschivo fuori stagione

Questa volta il fuoco, divampato da almeno tre focolai, pare si sia sviluppato direttamente all’interno dell’area del demanio forestale “Pirao-Giovanni Saletti”. Scattato l’allarme, sul posto sono intervenuti gli uomini del Corpo forestale e due squadre dei Vigili del Fuoco. Si tratta di un altro atto gravissimo contro l’ambiente naturale dell’Etna, patrimonio mondiale dell’umanità. Non si conoscono, al momento, le cause dell’incendio, forse collegato con il precedente, ma il fenomeno ormai sembra assumere i connotati di un disegno criminale. Chi ha appiccato il fuoco ha calcolato e previsto ogni difficoltà che si sarebbe incontrata per un intervento di spegnimento immediato ed efficace.

Qualcuno lo aveva predetto sarà una stagione “difficilissima” sul fronte degli incendi boschivi in Sicilia. Tant’è che a distanza di una settimana dall’ultimo, “misterioso”, incendio fuori stagione, verificatosi giovedì 7 maggio, si registra ancora un altro grave, vasto e misterioso incendio di origine dolosa sulle alture di Randazzo, nel versante etneo. Notevolissimi i danni. Centinaia di ettari di pregiato bosco incenerito in poche ore.

L’allarme è scattato intorno alle 18.30 di oggi pomeriggio dopo una telefonata al 1515 che ha segnalato la presenza di fumo intenso provenire dalla contrada Pirao, nella zona limitrofa dove si è verificato l’incendio di giovedì scorso.

Al momento dell’allarme, presso il Distaccamento forestale di Randazzo si trovava in servizio soltanto un ispettore che, immediatamente, si è precipitato sulla zona segnalata per constatare l’entità dell’incendio. Resosi conto sia dell’imponenza del fuoco, alimentato da un forte vento, sia dell’orario che, volgendo verso il tramonto, non consentiva il decollo di mezzi aerei, l’ispettore, senza uomini a disposizione, ha chiesto l’intervento dei Vigili del fuoco che sono intervenuti tempestivamente con due squadre. Chi ha appiccato il fuoco ha calcolato e previsto ogni difficoltà che si sarebbe incontrata per un intervento di spegnimento efficace. Tra l’altro, i mezzi aerei avrebbero avuto delle limitazioni operative a causa di un’attività eruttiva in corso al Nuovo Cratere di Sud-Est (NSEC) dell’Etna, che ha avuto inizio nella notte fra l’11 e il 12 maggio 2015.

La zona molto impervia, il buio e l’impossibilità per i mezzi aerei di intervenire, hanno reso le operazioni di spegnimento molto difficoltose.

In tarda serata l’incendio ancora non era stato del tutto domato, resistendo qua e là alcuni roghi di modesta entità. Si spera che l’umidità della notte possa porre fine anche a questi ulteriori piccoli roghi. Tuttavia, domattina, non si esclude un eventuale intervento aereo.

Dopo quest’altro episodio incendiario, ancora più nel cuore del bosco etneo, sono in molti a storcere il naso e a pensare che dietro gli ultimi incendi vi sia un disegno criminale. Sarà forse un segnale? Ma da parte di chi, tenuto conto che un incendio produce nell’area percorsa dal fuoco conseguenze negative e limitazioni di legge per una serie di categorie e attività produttive? Gli investigatori avranno un bel daffare.

Gaetano Scarpignato

nella foto si vede un momento di massima intensità delle fiamme e il bagliore dell’eruzione dell’Etna

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