Giardini Naxos: l’elezione dei… murales

In vista della prossima edizione del Festival di Street Art “Emergence”, il locale Movimento “Sicilia Anno Zero”, alla luce delle recenti polemiche, propone di far scegliere ai cittadini i contenuti dei particolari dipinti in maniera tale da evitare immagini “shock” e “metropolitane”, per nulla attinenti con la classicità e le tradizioni della prima colonia greca di Sicilia

Nella prima colonia greca di Sicilia continua a tenere banco la polemica sui murales realizzati nei mesi scorsi in alcuni angoli del centro urbano di Giardini Naxos nell’ambito del Festival Internazionale di Street Art “Emergence”. Ad accendere la miccia è stato, alcune settimane fa, il presidente del “Centro Diritti del Cittadino” Franz Buda, dichiaratosi scandalizzato ed indignato al cospetto di quanto dipinto all’ingresso della centralissima Via delle Rimembranze, ossia un “raccapricciante” essere umano in procinto di venire cucinato come un pollo allo spiedo (ma poi l’autore, ossia l’artista torinese Luca Ledda, ha precisato che si trattava solo di una provocazione per mettere in guardia l’uomo dal consumo dei cibi malsani prodotti e pubblicizzati dalle multinazionali dell’alimentazione).

Adesso il dibattito torna ad infiammarsi a seguito dell’intenzione, ufficialmente manifestata nei giorni scorsi dall’Amministrazione Comunale naxiota, di riproporre una nuova edizione di “Emergence”. Tale annuncio non ha lasciato indifferente Giovanni Bucolo, giovane operatore culturale (in particolare come autore teatrale, regista e videomaker) socialmente e civilmente impegnato in qualità di portavoce del locale Movimento “Sicilia Anno Zero”, fattosi recentemente promotore di diverse iniziative popolari per migliorare le sorti di Giardini Naxos, anche in vista della consultazione elettorale amministrativa in programma tra un paio di mesi.

«Ci chiediamo – esordisce Bucolo a nome di “Sicilia Anno Zero” – come l’attuale Amministrazione Comunale possa convintamente riproporre questa manifestazione di “street art” dopo che la quasi totalità dei cittadini ha dimostrato di non gradire i soggetti dei murales della precedente edizione. E ci chiediamo anche se il Consiglio Comunale e la Giunta abbiano preventivamente valutato i bozzetti delle opere che sarebbero state dipinte sui muri della città. Questo perché nessuno dei murales realizzati tiene conto del contesto urbanistico e del “genius loci” della prima colonia greca di Sicilia.

«Giardini, poiché località a vocazione turistica, avrebbe meritato dei murales che ne raccontassero la storia e le tradizioni piuttosto che raffigurazioni di… rubinetti ematici e… polli antropomorfi allo spiedo. Non ci vuole certo un’immensa cultura e nemmeno uno spiccato senso estetico per capire che Giardini Naxos non è New York, tanto per citare una grande metropoli nella quale i murales, sotto ogni loro forma espressiva, ben si inseriscono nel relativo contesto urbanistico.

«Da noi, viceversa, si adattavano alla perfezione i bei murales realizzati negli Anni Novanta dal noto ed apprezzato maestro catanese Salvo Caramagno, ma che sono stati abbandonati al degrado e poi coperti dalle attuali opere. Eppure bene interpretavano e raccontavano ai visitatori di tutto il mondo la nostra “anima” più autentica. Oltre a Caramagno ci piace citare anche un altro grande artista contemporaneo, stimato a livello internazionale, quale è il nostro concittadino Turi Azzolina. Ebbene: anche lui è rimasto, in qualche modo, “vittima” di questo scempio in quanto alcune sculture realizzate dal maestro Azzolina per Giardini Naxos adesso si ritrovano “assediate” (ossia affiancate fino quasi ad essere soffocate) da questi recenti murales.

«Non possiamo, pertanto, più tollerare l’improvvisazione amministrativa né lo sperpero di denaro pubblico!

«In vista dell’eventuale edizione 2015 del Festival di Street Art, sarebbe dunque saggio ed opportuno pubblicare preventivamente, sul website ufficiale del Comune di Giardini Naxos, i bozzetti dei murales che si intendono realizzare affinché la cittadinanza possa democraticamente esprimere il relativo gradimento. Questo perché, come non ci stancheremo mai di ripetere, le città in cui viviamo sono delle estensioni delle nostre case; e, sino a prova contraria, nessuno arreda la propria casa con dei quadri che non gli piacciono.

«Evitiamo quindi – conclude Giovanni Bucolo – di “imbrattare” ancora una volta Giardini Naxos!».

Rodolfo Amodeo

 

FOTO: Giovanni Bucolo a Giardini Naxos tra murales di “vecchia e nuova generazione”: quello del maestro Salvo Caramagno e quello (il cosiddetto “rubinetto ematico”) realizzato dall’artista umbro Marco Tamburro su una parete esterna di un condominio