“La Mala Scuola” ossia il precariato storico delle Graduatorie d’Istituto

A seguito delle linee politiche annunciate dal Miur e dal Capo del Governo, la Adida (Associazione che tutela i diritti del precariato scolastico di II e III fascia delle Graduatorie d’Istituto), tempo addietro, aveva organizzato un convegno a Roma dedicato alla discussione del “nuovo” patto educativo presentato dal Governo.

All’incontro hanno partecipato alcuni esponenti politici dei partiti di opposizione, tra cui Maria Marzana, Gianluca Perilli, Giancarlo Volpari, Mario Pittoni, Caterina Spezzano dell’Ufficio di Presidenza dell’Uciim e Michele Bonetti, avvocato Adida. Tema principale dell’incontro è stato il futuro riservato alle Graduatorie d’Istituto dal patto educativo Renzi-Giannini e la loro cancellazione senza una misura transitoria atta a sanare gli anni di reiterato sfruttamento dei docenti inseriti in queste graduatorie.

Sono stati discussi, inoltre, temi fortemente connessi, quali: la definizione del precariato storico e lo status di categoria rispetto al reclutamento; la normativa europea sulla regolamentazione delle professioni; il ruolo legislativo del Parlamento rispetto all’intera materia; i ricorsi amministrativi come “strumento politico”.

Il Convegno è stato organizzato in modo da dare risalto all’esposizione di tali problematiche, grazie al contributo di gruppi di docenti che si sono organizzati attorno ad ogni specifico problema. Hanno, così, parlato rappresentanti dei precari di II e di III fascia, fanalino di coda della Graduatoria d’Istituto, in cui sono iscritti docenti non abilitati, ma in possesso del titolo d’accesso all’insegnamento, o abilitati, come i diplomati magistrali, disconosciuti fino al decreto del Presidente della Repubblica pubblicato sulla GU del 15 maggio 2014, che, su sentenza del Consiglio di Stato, ha restituito dignità professionale a questa categoria. Tali docenti vengono assunti al pari dei colleghi delle Graduatorie ad Esaurimento e dei colleghi di ruolo, svolgono il loro servizio in totale legittimità, a pieno titolo, con meriti e con assunzione di responsabilità, obblighi e poteri istituzionali, ma, dal 2009 ad oggi, hanno subito vessazioni di ogni tipo, fino alla negazione del loro status di precari, sebbene con documentate carriere alle spalle, con titoli culturali e di servizio equivalenti o superiori a quelli dei colleghi delle altre graduatorie.

Paradossalmente, infatti, per un sistema non sempre razionale di gestione delle risorse umane, nelle Graduatorie ad Esaurimento ci sono aspiranti docenti con la sola abilitazione e senza neanche un giorno di servizio, e in terza fascia della Graduatoria d’Istituto, docenti “non abilitati”, ma con una molteplicità di titoli utili all’insegnamento e con anni ed anni di servizio alle spalle. Vittime di un vuoto istituzionale e normativo, dunque, migliaia di docenti della III fascia sono stati nominati senza garanzie e tutele e, dal 2009, hanno subito un ulteriore trattamento discriminatorio in un clima politico in cui persino i numeri e la portata del fenomeno sono stati manipolati e mistificati per inquinare il dibattito nato dalle richieste di questa categoria.

Il contributo al dibattito dei delegati dei dottori di ricerca, degli ITP e dei laureati in Scienze della Formazione Primaria dopo il 2008 ha restituito la consistenza della complessità e dell’emergenza di quelle sacche di precariato disconosciute sia dalle forze sindacali che dal Miur.

I rappresentanti del mondo politico presenti, ciascuno dal proprio punto di vista, ha affrontato i problemi presentati e tracciato le linee per una loro soluzione, in opposizione alle scelte politiche dell’attuale Governo, e prevedendo un piano quinquennale di assunzioni che dovrebbe garantire a tutti i precari eguale diritto alla stabilizzazione.

È stato affrontato anche il tema dei ricorsi amministrativi, i quali, in questi ultimi anni, sono diventati l’unico strumento per contrastare le politiche del Miur e per ottenere giustizia. L’avv. Michele Bonetti, che da anni sostiene l’associazione Adida nelle sue battaglie legali, ha spiegato come alcune scelte politiche siano state assunte senza la giusta considerazione della Coerenza e del Diritto, specie quello Comunitario.

È stato, infine, dato risalto all’Associazionismo come strumento di aggregazione e luogo propositivo per contrastare le linee della politica attuale. La sinergia di Adida con l’Uciim costituisce, infatti, un’importante opportunità, al pari dell’interazione ormai consolidata con altre associazioni di categoria, per uscire dall’invisibilità che connota la condizione dei precari della II e della III fascia delle GI e rafforzarne le istanze.

Nonostante tutto, i docenti precari sperano che il dibattito politico sia ancora la sede giusta ove ritrovare la legittimità per la soluzione dell’annoso problema di coloro che hanno visto calpestato il diritto ad un regolare e dignitoso lavoro.

Valeria Bruccola

Presidente Associazione Adida