Processo Tabula Rasa, tre patteggiamenti

Primi patteggiamenti nel processo “Tabula Rasa” apertosi con l’udienza preliminare celebrata dinanzi al Gup di Catania, Anna Maggiore. L’inchiesta è quella collegata all’omonima operazione scattata il 30 marzo scorso e le cui indagini erano state condotte dalla Guardia di finanza di Riposto (leggi l’articolo Operazione Tabula Rasa: 9 arresti). In manette 9 presunti appartenenti ad una “gang” di spacciatori operante nel territorio compreso tra Giarre e Taormina.

Coloro che hanno definito la propria posizione processuale scegliendo il patteggiamento sono:  Roberto La Spina, di Fiumefreddo di Sicilia, indicato come il “promotore” del fiorente smercio di cocaina e marijuana; Carmelo Coco, di Fiumefreddo di Sicilia, e Giuseppe Santoro, di Giardini Naxos, che, secondo l’accusa, avrebbero di fatto coadiuvato Roberto La Spina nell’attività di cessione di stupefacenti.

Le pene concordate sono rispettivamente di 4 anni per La Spina (attualmente sottoposto alla misura degli arresti presso una comunità di recupero), assistito dall’avv.Lucia Spicuzza; di 2 anni e 10 mesi per Coco (agli arresti domiciliari), difeso dall’avv. Giovanni Spada; 13 mesi per Santoro (in libertà), assistito dall’avv. Ernesto Pino.

Tre degli altri sei imputati, Daniele Mannino, Costantino Talio, entrambi di Giardini Naxos e Giuseppe Di Stefano, di Fiumefreddo di Sicilia, hanno invece scelto il rito abbreviato e l’udienza è stata fissata per il prossimo 23 febbraio 2015, mentre i rimanenti indagati: Giuseppe Crisafulli di Giardini Naxos, Davide Maccarrone di Misterbianco e Carmelo Di Leo, di Taormina, hanno invece preferito essere giudicati con il rito ordinario che verrà celebrato presso il Tribunale di Catania.