È in programma per questa mattina alle 9.30, nel carcere di Bicocca, alla presenza del Gip Anna Maggiore, dei Pm Assunta Musella e Valentina Sincero, l’interrogatorio di garanzia di Rosario Russo, Carmelo Oliveri, Alfio Patanè e Salvatore Brunetto, arrestati mercoledì pomeriggio, nell’ambito dell’operazione “Gotha” che ha decapitato i vertici del sodalizio criminale Brunetto.
Durante una conversazione intercettata nell’abitazione della convivente di Giorgio Curatolo (nel riquadro, sopra), risalente al 16 agosto 2012, nel corso della quale si parla a lungo della misteriosa scomparsa del 39enne giarrese e che certamente si configura come un omicidio di mafia, caso inedito, a Giarre, di lupara bianca, il 41enne giarrese Giovanni Calì (nella foto, sotto) arrestato a gennaio nella prima tranche dell’operazione Gotha, spiega chi e come comanda.
Giovanni Calì, poi, in riferimento alla scomparsa di Curatolo, esprime una propria valutazione: “se a lui gli è successo qualcosa, qualcuno della testa lo deve sapere. Perché a me, prima che mi vengono a toccare… vanno dove devono andare e gli dicono: a te questo tizio ti interessa?”.
Giovanni Cali sull’uccisione di Curatolo azzarda una sua personale ipotesi: “Penso io! Tranne che, è una mia idea, sono state persone così (ovvero, secondo la Procura, non affiliate) che hanno detto: a me che spacchio interessa (intende dire che avrebbero omesso di chiedere il permesso di uccidere Curatolo a chicchessia), non dico niente a nessuno… me lo faccio io stesso… e non si sa per davvero… ah…” .
All’esito della complessa attività investigativa svolta dai carabinieri della Compagnia di Giarre, pur non emergendo elementi sufficienti per l’individuazione dei responsabili degli omicidi di Salvatore Vadalà e Giorgio Curatolo, gli investigatori sono riusciti, attraverso le fondamentali intercettazioni a raccogliere elementi utili a configurare l’accusa di associazione di tipo mafioso.