Giarre, Piano di Riequilibrio: schema istruttorio non adeguato. Bocciatura in vista a fine settembre?

Piano di Riequilibrio: strada tutta in salita. Nel maggio scorso dal Ministero dell’Interno era pervenuta la richiesta di alcuni chiarimenti forniti successivamente dall’Ente comunale anche nel corso di una apposita audizione a Roma del sindaco Roberto Bonaccorsi.

Una missione personale del sindaco con l’obiettivo precipuo di sostenere quel Piano SalvaGiarre ed evitare il malaugurato dissesto economico dell’Ente che peraltro, oltre a determinare una gestione commissariale dell’Ente, rappresenterebbe una sonora sconfitta politico-strutturale del sindaco “Ragioniere”.

Recentemente il Ministero dell’Interno ha concluso la sua fase istruttoria trasmettendo una relazione alla Corte dei Conti che però, sorprendentemente, ha ravvisato  la necessita di acquisire ulteriori approfondimenti istruttori al fine di poter “valutare la congruenza del piano.

La Corte dei Conti in una nota di quattro pagine trasmessa al Comune di Giarre (leggi gli allegati) rileva, preliminarmente, che “lo schema istruttorio, non risulta, come prescritto, adeguatamente compilato al fine di descrivere i contenuti del Piano come rimodulato”, e inoltre  riscontra “la presenza di alcune difformità tra i dati esposti nel Piano e quelli contenuti nel Bilancio pluriennale dell’Ente”.

CAPITOLO PARTECIPATE. Secondo l’organo contabile “la situazione delle società e degli organismi partecipati non permette di evidenziare i costi e gli oneri che si riconducono alle predette partecipazioni (Joniambiente, Sei, AtoCT2 e consorzio di depurazione) né l’eventuale adozione di procedure di dismissione“.

Ma l’organo contabile affonda i colpi in un preciso passaggio, ovvero quando chiede al Comune di “determinare la complessiva esposizione debitoria dell’Ente, tenuto conto delle diverse prospettazioni contenute nella documentazione inviata dal Comune di Giarre e della conseguente esigenza di una quantificazione veritiera e attendibile della relativa esposizione, al fine di evitare la sussistenza di oneri latenti in grado di pregiudicare il risanamento finanziario”.

CAPITOLO REVISIONE SPESA.  Secondo l’organo di controllo esterno,  è necessaria “una più puntuale descrizione degli eventuali servizi non indispensabili in materia di telefonia e informatica disdettati, come previsto nel piano, nel corso del corrente anno oltre quelli già indicati per un importo pari ad euro 422.865,00 e 81.937,88 euro.

Non solo. Per la Corte dei Conti è opportuno “esplicitare anche le motivazioni del disallineamento dei dati relativi al fondo per la contrattazione integrativa del personale dirigente nel triennio 2010-2012”.

Il sindaco Roberto Bonaccorsi, dal canto suo, minimizza e ostenta ottimismo, limitandosi a precisare che la nota della Corte dei Conti con la richiesta dei chiarimenti, rientra nella normale attività istruttoria prevista dal legislatore, al fine della valutazione della congruenza del Piano.

DOCUMENTO ESCLUSIVO: LA NOTA DELLA CORTE DEI CONTI TENUTA SEGRETA DAL SINDACO: