Città Metropolitane – Le funzioni

Cosa prevede la normativa italiana che istituisce e riconosce le Città Metropolitane? Quali sono le funzioni da essa regolate? Ed infine, quali sono gli scenari che potrebbero presentarsi nell’applicazione pratica di questa legge? Cerchiamo di analizzarle.

Le funzioni:

a) adozione e aggiornamento annuale di un piano strategico triennale del territorio metropolitano che costituisce atto di indirizzo per l’Ente e per l’esercizio delle funzioni dei Comuni e delle unioni di Comuni compresi nel predetto territorio, anche in relazione all’esercizio di funzioni delegate o assegnate dalle Regioni, nel rispetto delle leggi delle Regioni nelle materie di loro competenza;

b) pianificazione territoriale generale, ivi comprese le strutture di comunicazione, le reti di servizi e delle infrastrutture appartenenti alla competenza della comunità metropolitana, anche fissando vincoli e obiettivi all’attività e all’esercizio delle funzioni dei Comuni compresi nel territorio metropolitano;

c) strutturazione di sistemi coordinati di gestione dei servizi pubblici, organizzazione dei servizi pubblici di interesse generale di ambito metropolitano. D’intesa con i Comuni interessati la città metropolitana può esercitare le funzioni di predisposizione dei documenti di gara, di stazione appaltante, di monitoraggio dei contratti di servizio e di organizzazione di concorsi e procedure selettive;

d) mobilità e viabilità, anche assicurando la compatibilità e la coerenza della pianificazione urbanistica comunale nell’ambito metropolitano;

e) promozione e coordinamento dello sviluppo economico e sociale, anche assicurando sostegno e supporto alle attività economiche e di ricerca innovative e coerenti con la vocazione della città metropolitana come delineata nel piano strategico del territorio di cui alla lettera a);

f) promozione e coordinamento dei sistemi di informatizzazione e di digitalizzazione in ambito metropolitano.

Governo:

Sono organi della città metropolitana: a) il sindaco metropolitano; b) il consiglio metropolitano; c) la conferenza metropolitana.

Il sindaco metropolitano è di diritto il sindaco del Comune capoluogo, che è eletto dagli aventi diritto dello stesso. Il consiglio metropolitano, nel caso specifico di Messina, Catania e Palermo, è composto dal sindaco metropolitano e da quattordici consiglieri. La conferenza metropolitana è composta da tutti i Sindaci dei Comuni aderenti.

Analizziamo adesso le funzioni: la norma prevede che l’Ente Città Metropolitana adotti e aggiorni annualmente un piano strategico triennale del territorio metropolitano, che costituisce atto di indirizzo per l’ente e per l’esercizio delle funzioni dei Comuni e delle unioni di Comuni compresi nel predetto territorio. Cosa significa? I Comuni ricadenti nel territorio metropolitano dovranno adeguarsi nei loro strumenti strategici (pianificazione, finanza, organizzazione territoriale, ecc.) agli indirizzi dettati dal pino strategico triennale, adottato dal Consiglio Metropolitano. Per capirci meglio, se nel piano non è previsto un asse di sviluppo sociale e/o infrastrutturale che incide in termini sovracomunali, il Comune non li può adottare. (ad esempio: costruisco una piscina comunale, tenendo conto dell’utenza del ambito territoriale sovracomunale. Se questa non è un’opera inserita nel piano strategico la stessa non si può realizzare). Inoltre, per poter usufruire dei fondi strutturali europei inseriti nel P.O.N. nazionale, il progetto o l’opera deve essere stata preventivamente inserita nel piano strategico.

Pianificazione territoriale generale, ivi comprese le strutture di comunicazione, le reti di servizi e delle infrastrutture appartenenti alla competenza della comunità metropolitana, anche fissando vincoli e obiettivi all’attivita’ e all’esercizio delle funzioni dei Comuni compresi nel territorio metropolitano. Cosa significa? I Comuni ricadenti nel territorio metropolitano potrebbero essere vincolati in alcune competenze in termini di pianificazione. Cioè, riprendendo l’esempio della piscina comunale, ove vi fossero le condizioni economiche-progettuali e la volontà politica da parte del Comune di costruirne una, tenendo conto solo della fruizione nell’ambito comunale, la stessa potrebbe essere non realizzabile, in quanto, magari nel Comune accanto, ne è già presente una che tiene conto di una fruibilità sovracomunale che, di fatto, vincolerebbe il Comune alla non fattibilità.

Strutturazione di sistemi coordinati di gestione dei servizi pubblici, organizzazione dei servizi pubblici di interesse generale di ambito metropolitano. D’intesa con i Comuni interessati la città metropolitana può esercitare le funzioni di predisposizione dei documenti di gara, di stazione appaltante, di monitoraggio dei contratti di servizio e di organizzazione di concorsi e procedure selettive. Cosa significa? I Comuni ricadenti nel territorio metropolitano non avrebbero la facoltà di organizzare autonomamente le interconnessioni dei servizi pubblici, neanche in convenzione con altri Comuni viciniori, in quanto di esclusiva competenza dell’Ente Città Metropolitana. Sempre per capirci meglio, se si volesse adottare e/o predisporre un servizio pubblico, questo non sarebbe possibile, perché dipenderebbe esclusivamente dalla “Città Metropolitana”. Inoltre l’Ente metropolitano potrà sostituirsi ai Comuni nelle funzioni di predisposizione dei documenti di gara, di stazione appaltante, di monitoraggio dei contratti di servizio e di organizzazione di concorsi e procedure selettive. Cioè dove l’Ente metropolitano ritenesse più utile in termini di coordinamento esercitare tali funzioni, spoglierebbe i Comuni metropolitani da tali prerogative.

Mobilità e viabilità, anche assicurando la compatibilità e la coerenza della pianificazione urbanistica comunale. Cosa significa? I Comuni ricadenti nel territorio metropolitano non avrebbero la facoltà di pianificare la mobilità e la viabilità sovracomunale, neanche nell’ambito intercomunale. Ma cosa particolarmente importante la Pianificazione Urbanistica Comunale, dovrà tenere conto della pianificazione e dei vincoli della Pianificazione metropolitana. Esempio l’eventuale organizzazione di percorsi di mobilità intercomunali, quali ad esempio quelli tra Giarre, Riposto e Mascali o quelli tra Taormina e Giardini-Naxos, sarebbero esclusiva competenza dell’Ente metropolitano o, ove fosse prevista da parte dell’Ente metropolitano un’infrastruttura su un determinato territorio comunale o un particolare vincolo urbanistico, il Comune nel proprio strumento urbanistico dovrà prenderne atto a prescindere dal proprio indirizzo in materia.

Promozione e coordinamento dello sviluppo economico e sociale, anche assicurando sostegno e supporto alle attività economiche e di ricerca innovative e coerenti. E promozione e coordinamento dei sistemi di informatizzazione e di digitalizzazione in ambito metropolitano. Come già detto, queste funzioni rientrano nell’indirizzo delle Smart City, dove attraverso la pianificazione metropolitana, potrebbero essere previsti interventi sociali, economici ed infrastrutturali, finalizzati all’interconnessione territoriale e sociale ed imprenditoriale attraverso sistemi di rete ed interconnessione ed utilizzo di sistemi energetici a basso impatto ed innovazione dei processi e tecnologica oltre che infrastrutturale.