Riposto, polemica consiliare a… cinque stelle!

Nervi scoperti e diritto all’informazione sembrano aver ottenebrato la capacità di ragionare ad alcuni eminenti rappresentanti del Consiglio comunale ripostese

Aria pesante e nervosismo alle stelle (ben 5!) in Consiglio comunale a Riposto. Nella seduta dello scorso 6 marzo, infatti, si è registrato un aspro scontro dialettico tra alcuni rappresentanti della maggioranza consiliare ed i rappresentanti del Movimento MoVimento 5 Stelle del Meetup di Riposto, impegnati nella diretta streaming dei lavori consiliari. Infatti, come precisato dallo stesso MoVimento con un comunicato ufficiale, che ha espresso «massima solidarietà alla cittadina, nonché attivista, Valentina Romeo, per i fatti accaduti durante le battute finali del Consiglio Comunale di Riposto del 6 marzo 2014. Per una corretta informazione precisiamo quanto accaduto durante lo svolgimento del Consiglio Comunale, ripreso integralmente sin dall’inizio in streaming dagli attivisti del MoVimento, come avviene da quasi un anno, attività la quale è inserita in un percorso finalizzato alla trasparenza dell’azione amministrativa, che si spera condivisa da tutte le parti e per la quale gli attivisti stessi hanno dedicato grande impegno e sacrificio personale. Proprio durante lo svolgimento della diretta streaming, il consigliere Michele D’Urso nonché vice Presidente del Civico consesso ha dichiarato, facendo verbalizzare, che il MoVimento 5 Stelle di Riposto utilizza in maniera non autorizzata ed impropria “rubando” – per citare in maniera testuale le sue parole – la connessione internet e l’energia elettrica, facendo riferimento inoltre ad un fatto di cronaca locale accaduto qualche giorno prima. Il M5S su questa accusa vuole informare i cittadini che il Sindaco in persona ha autorizzato il servizio streaming e che connessione e rete internet non è di proprietà di un privato, ma del Comune di Riposto, quindi per definizione Pubblica. Inoltre, gli attivisti del M5S non hanno mai e per nessuna ragione impedito lo svolgimento regolare delle attività consiliari né con rumori né con interventi live e tanto meno il Movimento 5 Stelle si è mai arrogato di avere questo servizio come esclusivo».

Le dichiarazioni ufficiali diffuse dai rappresentanti del MoVimento 5 Stelle, hanno fornito una dettagliata descrizione degli avvenimenti accaduti nell’ambito della seduta consiliare: «Subito dopo l’intervento di Michele D’Urso che ha definito gli attivisti “Ladri”, – di un servizio pubblico per una fruizione pubblica? -, è seguito l’intervento del Sindaco Enzo Caragliano, il quale è tornato a rispondere alle interrogazioni dei consiglieri, tra cui quella di Sebastiano Bergancini. Successivamente, è stata Mariella Di Guardo a prendere la parola, interrompendo così i lavori. La presidente del Consiglio Comunale con in mano il suo tablet, violando il regolamento comunale Art. 35, comma. 1 e 2, come già fatto dal consigliere Michele D’Urso, ha letto un post firmato, pubblicato durante lo svolgimento del consiglio comunale sul profilo Facebook del Movimento 5 Stelle di Riposto, che commentava testualmente: “Questa sera al consiglio comunale di Riposto si parla del “nulla”. Ripostesi aiutateci a cambiare questo paese in mano delle stesse persone da anni, vergogna! #Vinciamonoi, il Paese è in mano a dei buffoni”. Dopo la lettura del suddetto commento, pubblicato sul social network, è stata dichiarata l’identità della cittadina, dopo continue richieste da parte del consigliere di maggioranza Rosario Caltabiano, il quale non ha risparmiato insulti ed epiteti vari all’autrice del commento, come facilmente riscontrabile nelle riprese postate sul link della diretta, creando un clima di aggressione ed intimidazione nei confronti degli attivisti del Movimento in quel momento presenti in aula, andando nuovamente contro l’art. 35 del Regolamento del Consiglio Comunale di Riposto: “Art. 35. 1, 2. Comportamento dei consiglieri 1. Nella discussione i consiglieri comunali hanno ampio diritto di esprimere apprezzamenti, critiche, censure e rilievi, ma essi devono riguardare atteggiamenti, opinioni o comportamenti politico-amministrativi relativi all’argomento in esame. 2. Tale diritto è esercitato escludendo qualsiasi riferimento alla vita privata e alle qualità personali di alcuno. Non è consentito esprimere valutazioni che possano offendere l‘onorabilità di persone».

Sottolineando la violazione del regolamento comunale, che viene più volte fatta, e precisando, inoltre, che la cittadina non era presente alla seduta consiliare, in quel momento, e soprattutto dopo le continue e ripetute offese da parte di consiglieri comunali perpetrate a danno della cittadina e dell’intero MeetUp, il Movimento 5 Stelle di Riposto ha dichiarato: «All’interno del Consiglio Comunale si è scritta, ancora una volta, una triste pagina della storia politica ripostese dove è stata messa sotto accusa una cittadina, la quale ha espresso legittimante e liberamente una sua opinione personale, senza ledere la dignità personale di nessun rappresentate del consiglio comunale poiché faceva riferimento agli argomenti non trattati dall’Odg dal Consiglio e all’immobilismo dello stesso organo dal giorno del suo insediamento. Invitiamo tutti i cittadini a prendere visione delle delibere consiliari fino ad oggi emanate dal Consiglio Comunale».

Il MoVimento, nel precisare pubblicamente che “per nessun motivo e nessuna intenzione si voleva offendere o oltraggiare il Civico Consesso, ma che non si può accusare o denigrare una persona, tra l’altro assente, per un suo commento di natura politica sullo svolgimento di un pubblico consiglio comunale.

La vicenda impone, si legge ancora nel comunicato, alcune, ed a nostro modo di vedere condivisibili, riflessioni e domande che riportiamo e per le quali gradiremmo risposte dagli interessati per chiarire una vicenda certamente non piacevole:

– Sig. Vice Presidente del Consiglio, non ritiene che additare impropriamente ed indebitamente quali ladri persone oneste possa essere suscettibile di responsabilità in tutte le sedi?

– Sig,ra Presidente del Consiglio, non ritiene che “smanettare su un tablet”, per consultare profili Facebook, nell’espletamento di funzioni pubbliche sia, perlomeno, irriguardoso nei confronti delle Istituzioni e dei cittadini?

– Sig.ra Presidente del Consiglio perché non ha ritenuto di intervenire nel Suo ruolo di fronte agli insulti rivolti agli attivisti del M5S dal Consigliere D’Urso,mentre è stata così solerte da additare alla pubblica lapidazione una persona assente dall’aula, impossibilitata a difendersi e replicare?

-Sigg.ri Consiglieri comunali, non ritenete che inveire con insulti verso attivisti di un Movimento politico, durante l’attività consiliare sia non solo un atto di grave responsabilità, ma, perlomeno, irriguardoso nei confronti della carica rivestita?

– Il Consiglio Comunale tutto non ritiene che le condotte contestate sono state poste in essere in evidente violazione dell’art. 35 del Regolamento del Consiglio Comunale. Gradiremmo avere risposte“.

Infine, il MoVimento 5 Stelle di Riposto ha precisato che “sono stati informati della questione i deputati nazionali e regionali del Movimento 5 Stelle, Ornella Bertorotta, Nunzia Catalfo, Mario Giarrusso, Giulia Grillo, Angela Foti, Loredana Lupo, Alessio Villarosa, i quali si riservano di intervenire successivamente alla nota.