Giarre, promesse “spazzate” dal vento?

Luci ed ombre sulla tassa sui rifiuti, la più “amata” dai Giarresi, tra le più alte d’Italia

 Sul finire dello scorso anno i cittadini Giarresi hanno fatto i conti anche con la tassa sui rifiuti del 2013 nonostante che, nello stesso anno, avessero finito di pagare quella del 2012. L’Ente comunale, tuttavia, ha inviato delle richieste di pagamento meno elevate rispetto alle precedenti, così come previsto dalla delibera del Consiglio comunale (n. 86 del 29/11/2013) ed annunciato dal Sindaco Bonaccorsi durante la pubblica assemblea del 12 ottobre scorso. Tale riduzione doveva ammontare al 10% e prevedere, inoltre, il rimborso proveniente dai precedenti pagamenti per il quale l’Ente comunale ha incassato di più (il 110%) rispetto al costo totale del servizio.

Nella realtà, l’Amministrazione comunale ha dovuto rimandare tale rimborso all’aprile di quest’anno, e l’importo della bolletta si è abbassato, esclusivamente, in quanto sono stati eliminati dal computo la maggiorazione e l’addizionale “ex ECA” che gravavano ognuna, rispettivamente, di un 5%. Quindi, in totale, si ha il 10% che veniva aggiunto sull’ammontare della tassa sui rifiuti. I minori incassi saranno, tuttavia, recuperati dall’aumento dell’addizionale Irpef. I costi per metro quadro sono quasi i medesimi e tra i più alti d’Italia: ad esempio 4,35 €uro al metro quadro per le abitazioni, 8,50 €uro al mq per negozi di generi non alimentari, 16,81 €uro al mq per supermercati ed ipermercati, 18,66 €uro al mq per i pubblici esercizi che somministrano bevande.

Nel 2013, tuttavia, la tassa sui rifiuti (Tarsu) è diventata tassa sui rifiuti e sui servizi (Tares) in quanto ai cittadini è stato richiesto, in più rispetto al passato, di contribuire sui cosiddetti servizi “indivisibili” (pubblica illuminazione, polizia locale, anagrafe, la manutenzione del verde pubblico e delle strade) per una quota pari a 30 centesimi al mq, riservata allo Stato (introdotta dall’art. 14 comma 13 DL. 201/11). Tutto ciò accade a Giarre mentre, dalle cifre ricavabili dal bilancio di previsione 2013, recentemente approdato e votato dal Consiglio comunale, aumenta ancora leggermente per l’Ente il costo del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti (da 4.693.641,65 €uro del 2012 siamo passati a 4.808.250,00 €uro nell’anno 2013). Il dato sulla lotta all’evasione appare, invece, basso ed invariato negli ultimi due anni: appena 50.000,00 €uro nell’ultimo biennio, rappresentano poco più dell’1% del costo del servizio, un’inezia se consideriamo che nel nostro territorio esistono oltre 29.000 unità abitative ed appena 14.000 utenti che ricevono la bolletta (da questo dato sono pure escluse le imprese e si desume, quindi, un congruo numero di utenti non conosciuti dall’Ente).

Inoltre Giarre, per diverse motivazioni di natura tecnica, ha ricevuto due K.O. sul piano dei rifiuti da parte della Regione e, pertanto, continua a non disporre del piano e di un’isola ecologica. Da sottolineare, ancora, l’assenza di collaborazioni ricercate con le città attigue, che permetterebbero di ottimizzare i costi e condividere delle aree. Così, il servizio di raccolta di rifiuti, da parte dell’Amministrazione a favore dell’attuale gestore, è stato prorogato fino al prossimo aprile e non si conosce ancora una data certa, ma solo delle presunzioni, per l’inizio della raccolta differenziata. Ecco perché, visto l’attuale panorama, ci si potrebbe chiedere quali speranze di riduzioni della tassa si potranno garantire nell’immediato futuro al cittadino.

Intanto, l’effetto “contemporaneo” di questa situazione è l’impossibilità del cittadino di conferire rifiuti differenziati o ingombranti presso la vicina isola ecologica di Riposto in quanto, tale servizio, è ormai riservato ai soli residenti del Comune marinaro. Pure il servizio di raccolta degli ingombranti risulta sospeso ormai da mesi. Causa della situazione è certamente la cattiva pianificazione della gestione dei rifiuti da parte di chi ha amministrato nel passato la nostra città. Certo, nel presente la situazione non migliora, e quindi, se nel nostro territorio proliferano anche delle microdiscariche, non diamo la colpa solo ai cattivi costumi dei concittadini.

Armando Castorina