Una passeggiata nel tempo

Acireale: presentato il lavoro di Maria Bella Calabretta, “La mia Acireale”, nel corso di una piacevole serata letteraria

 

Una serata piacevole, a molte voci, per scorrere le pagine della recente riedizione aggiornata e ampliata con versione in lingua siciliana, del lavoro di Maria Bella Calabretta, “La mia Acireale”. La prima edizione risale al 1992. L’autrice del volume, scritto per grandi e ragazzi, è acese ed ha un bel curriculum professionale: ha insegnato, per oltre trentotto anni, coltivando al contempo l’amore per i versi poetici, per la prosa e la pittura. In particolare, molte delle sue opere poetiche sono state tradotte in inglese e utilizzate nelle classi superiori della città di Tistedal in Norvegia.

La lettura de “La mia Acireale”, con sottotitolo una passeggiata nel tempo, conferma l’utilizzo di una prosa scorrevole e moderna legata alla osservazione del vasto e vario territorio acese, mettendo in evidenza la sua storia millenaria, le bellezze naturali, lo stile barocco dei suoi monumenti e palazzi, la posizione geografica tra il mare jonio e le colline dell’Etna, i maggiori prodotti dolciari locali. Una osservazione attenta che l’autrice coglie e trasmette ai giovani acesi di oggi, per aiutarli a scoprire e conoscere meglio la loro città, stimolando riflessioni e confronti tra le attuali condizioni umane, lo stato della natura e quelle del passato, recente e lontano. Una osservazione lineare creata attraverso fiabe e racconti. La leggenda popolare di Aci e Galatea apre il volume seguita da Come nacque la Sicilia, Come nacque Acireale, Maga Etna, La scogliera di Stazzo, ed altro, per arrivare a La leggenda del cannolo, Il Barocco acese, e finire con la poesia Jaci Reggìna, della stessa autrice.

Una serata piacevole come accennato, svoltasi presso l’aula magna del Liceo scientifico statale “Archimede” di Acireale, presentata e coordinata dal prof. Gianni Vecchio, apprezzato operatore culturale e giornalista, con approfondimenti critici affidati a due donne colte e sensibili. Rita Caramma, acese d’adozione, scrittrice, poetessa, giornalista, e Giovanna Caggegi, docente, critico teatrale, giornalista.

Per la Caramma risulta evidente che l’autrice ama la sua città natale e pertanto ha sentito il bisogno (impegno civile) di farla conoscere a tutti, giovani e meno giovani, anche mediante la lingua siciliana, lingua piena di tanta saggezza, attraverso favole e racconti scaturiti dalla sua lucida fantasia! “Acireale – ha sottolineato Rita Caramma – è nata e vive nei luoghi più belli del mondo: è su una verde collina, guarda il mare ionio, l’Etna, ha un assetto urbanistico e viario eccellente, una buona qualità e quantità di Baroco nei suoi palazzi, pubblici e privati, e Maria fa bene a fare conoscere la città e il suo territorio, con amore e fantasia”.

La Caggegi evidenzia subito nel lavoro di Maria Bella Calabretta la sua urgenza di comunicazione nei confronti del lettore per evitare che un passato tanto importante, illustre e noto, resti sconosciuto e non apprezzato dai giovani nati ad Acireale. E aggiunge: “La scrittura di Maria Bella è cromatica, c’è una ricchezza interiore con l’evidenza e la prevalenza di colore, cioè vivacità, brio, particolari espressività nei modi di presentare la natura, gli uomini e il mondo femminile, le narrazioni”. I vari momenti della serata sono stati intervallati dalla gentile presenza e professionalità di Guia Jelo che ha letto, con lo stile della Scuola di Recitazione di Strehler, molte significative pagine del volume. L’introduzione e le foto allegate al volume sono dell’acese Biagio Fichera, poeta, storico e noto studioso di tradizioni popolari.

Camillo De Martino