Giarre, presunto caso di falso al Comune: sarebbe stato alterato un parere mai espresso dai Revisori dei conti -
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Giarre, presunto caso di falso al Comune: sarebbe stato alterato un parere mai espresso dai Revisori dei conti

Giarre, presunto caso di falso al Comune: sarebbe stato alterato un parere mai espresso dai Revisori dei conti

Dopo il clamoroso caso di falso con la ormai famosa determina 75bis si palesa un nuovo e gravissimo presunto episodio di falso sollevato in queste ore dal presidente della III Commissione Bilancio e finanze Giannunzio Musumeci che con una durissima nota protocollata in mattinata mette in luce un presunto parere “taroccato”– che peraltro non è stato mai espresso, venendo meno all’obbligatorietà prevista per legge – a supporto del piano di riequilibrio riformulato approvato il 29 novembre scorso in Consiglio comunale. Durante quella convulsa seduta consiliare in aula è pervenuto un parere frutto di una comunicazione via mail da parte dei Revisori dei conti che è stata distribuita in copia ai consiglieri.

Orbene, quella comunicazione non sarebbe mai stata scritta dai revisori, ancor più dopo che l’incipit della nota “si esprime parere favorevole” non risulta che sia mai stato scritto in alcun documento.

A questa conclusione Giannunzio Musumeci è arrivato visionando gli atti che riportavano un testo completamente difforme. Così, nella qualità di presidente della Commissione bilancio, Musumeci ha chiesto lumi al presidente dell’Organo di Revisione, rag. Giovanni Meli, chiedendogli via mail copia dei pareri espressi e trasmessi al Comune sulla proposta in questione.

Lo stesso presidente dell’organo di revisione via mail ha ribadito che il “parere esibito nella seduta consiliare (è stato inviato via mail al segretario generale Puglisi) riporta un testo da loro mai espresso né trasmesso al Comune. In particolare la frase “si esprime parere favorevole…” non è stata scritta nei pareri da loro resi sulla proposta deliberativa in questione”.

Il presidente della Commissione Bilancio Musumeci, ha potuto poi verificare con sommo stupore, negli uffici di segreteria del Comune, l’esistenza dell’esemplare cartaceo del parere esibito nella seduta consiliare e la mancata inclusione dello stesso nell’atto pubblicato all’albo pretorio.

Da qui la nota protocollata da Musumeci stamane e indirizzata tra gli altri al sindaco, oltre che al Collegio dei revisori, nella quale si chiede di ”trasmettere la presente nota comprensiva degli allegati alla Corte dei Conti e al Ministero degli Interni, a cui è stata inviata la deliberazione consiliare n. 81 del 29/11/2018; di fare luce su quanto accaduto; di trasmettere la presente e gli atti ivi richiamati all’Autorità Giudiziaria affinché verifichi la sussistenza di altra rilevanza dei fatti espressi nella presente.

Alla luce della clamorosa scoperta viene da chiedersi chi e perché avrebbe alterato quel parere? Con quale fine? Forse indurre i consiglieri, attraverso un presunto artifizio, di votare in serenità quel piano di riequilibrio riformulato? Del resto quel piano riformulato in assenza di un parere – che è obbligatorio a prescindere se favorevole o contrario –  non avrebbero potuto votarlo in aula. E infine il Collegio dei revisori denuncerà, a questo punto, quanto accaduto all’Autorità giudiziaria?

 

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