Il Consiglio comunale giarrese corre il serio rischio di essere sciolto. La delicata vicenda riguarda il termine imposto al Consiglio comunale di presentare perentoriamente, entro tre mesi dall’emanazione del decreto di nomina dell’Organo straordinario di liquidazione, una ipotesi di bilancio riequilibrato. Ad oggi tale atto contabile non è stato inoltrato al Ministero dell’Interno, poichè non è stato al momento proposto dalla Giunta comunale, né approvato dal Consiglio comunale.

Il caso trae origine da una nota che l’ex presidente del Consiglio Raffaele Musumeci ha inviato nei giorni scorsi al segretario generale dell’ente, al presidente del Consiglio comunale, al Collegio dei revisori, nella quale si rappresenta che i tre mesi sono di fato scaduti considerato che il decreto di nomina dell’Osl risale al 29 agosto scorso facendo seguito alla dichiarazione di dissesto finanziario deliberato dal Consiglio comunale.

Anche se, autorevoli interpretazioni del dettato normativo, intendono far decorrere il termine dal giorno dell’insediamento dell’Organismo Straordinario di Liquidazione, avvenuto il 12 settembre scorso, ragione per cui il termine di scadenza è mercoledì 12 dicembre. Orbene, la sanzione prevista dalla legge (art.262 c.1 Tuel 267/2000) per il mancato rispetto del perentorio termine di tre mesi è lo scioglimento del Consiglio comunale, con decreto del presidente della Repubblica, su proposta del Ministero dell’Interno, ovvero quando non si approva nei termini il bilancio.

Il presidente della III Commissione Bilancio e Finanze Giannunzio Musumeci, intende approfondire il tema oggi pomeriggio nella seduta urgente della Commissione Bilancio. In molti, a giudicare dalle reazioni politiche, minimizzano il pericolo salvo poi, accorgersi, quando sarà poi troppo tardi, che la Giunta potrebbe governare gli ultimi 2 anni: da sola.