Francavilla di Sicilia e la cessione dell'azienda elettrica comunale: è "corto circuito" tra opposizione e maggioranza -
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Francavilla di Sicilia e la cessione dell’azienda elettrica comunale: è “corto circuito” tra opposizione e maggioranza

Francavilla di Sicilia e la cessione dell’azienda elettrica comunale: è “corto circuito” tra opposizione e maggioranza

L’annosa questione approderà questa sera nel civico consesso, chiamato ad autorizzare o meno il sindaco Enzo Pulizzi a concludere la trattativa con l’Enel, finalmente disposta ad acquisire, gestire ed efficientare il problematico servizio. Ma i consiglieri di minoranza preannunciano un’accesa battaglia per scongiurare la «svendita di un pezzo di storia»

Si preannunciano “scintille” alla seduta del Consiglio Comunale francavillese convocata per questa sera, lunedì 3 dicembre, alle ore 18,00. All’ordine del giorno dei lavori figura infatti, come unico argomento di discussione, l’atavica questione della cessione dell’azienda elettrica municipale.

Com’è da tanti ormai risaputo, il Comune di Francavilla di Sicilia è uno dei pochissimi in tutta Italia a gestire in proprio il servizio di distribuzione e vendita dell’energia elettrica sin dal lontano 30 settembre 1910, quando la municipalità, dopo un contenzioso con l’originario gestore privato, rilevò la piccola centrale elettrica di contrada Ciappa, funzionante attraverso lo sfruttamento dell’energia cinetica derivante dallo scorrere delle acque del fiume Alcantara.

Oggi però, in tempi di opprimenti difficoltà economiche anche per gli enti pubblici locali, il Comune di Francavilla si vede pressoché costretto a dover alienare quello che veniva considerato il classico “gioiello di famiglia”, ossia la “gloriosa” azienda elettrica che, in realtà, di “glorioso” ha ormai ben poco a causa dei costi di gestione, dei tanti utenti morosi, degli onerosi obblighi imposti dalle nuove normative in materia energetica e del vetusto e fatiscente impianto cittadino, che va “in tilt” ad ogni minima perturbazione meteorologica. Da qui il tentativo, intrapreso dalle quattro ultime Amministrazioni Comunali francavillesi di convincere la Società nazionale “Enel” a rilevare l’impianto.

Tale non semplice opera di persuasione sarebbe stata portata a termine con successo nei mesi scorsi dall’attuale sindaco Enzo Pulizzi, che per il Comune da lui guidato otterrebbe dall’Enel un corrispettivo di vendita dell’ammontare di 650 mila euro. Sin dalle prime settimane del prossimo anno, inoltre, la Società acquirente si sarebbe impegnata ad investire circa 1,5 milioni di euro per modernizzare e rendere finalmente efficiente, con gran sollievo dei cittadini utenti, la precaria rete elettrica francavillese.

Di tutto ciò si dibatterà stasera nell’attesa e sicuramente (tanto per rimanere in tema…) “elettrizzante” seduta del civico consesso, chiamato ad autorizzare tale cessione all’Enel. Ma l’argomento è stato ancor prima dibattuto ieri pomeriggio dal gruppo consiliare d’opposizione “Scriviamo Insieme il Futuro”, guidato dall’ex sindaco Lino Monea, predecessore ed avversario diretto (alle elezioni amministrative di un anno e mezzo fa) dell’attuale primo cittadino Pulizzi. Ne è venuto fuori un documento alquanto critico che fa presagire un acceso scontro sul delicato argomento.

«La Commissione Consiliare competente – scrivono al riguardo il capogruppo Monea ed i consiglieri Elisabetta Di Natale, Alessandro Vaccaro e Salvatore Bardaro – ha trattato l’importante argomento solo lunedì scorso, 26 novembre, e senza avere a disposizione la relativa documentazione, indispensabile per poter esaminare e valutare la questione. Come gruppo di minoranza abbiamo quindi chiesto al funzionario responsabile dell’area tecnica di poter ottenere la predetta documentazione, che ci è stata consegnata nei giorni successivi, ma in maniera incompleta.

«Esprimiamo, pertanto, una forte preoccupazione per questo modus operandi, contrario ai più elementari principi di democrazia: a parte il fatto che una decisione così importante non può essere liquidata con una sola riunione di Commissione e per di più senza poter prendere visione dei relativi atti, ci si chiede se non sarebbe opportuno, attraverso iniziative di democrazia partecipata e popolare, far esprimere anche ai cittadini, alle organizzazioni sociali ed alle associazioni presenti sul territorio il loro pensiero al riguardo.

«E dire che la relazione del tecnico dell’Energy Advisor su questa operazione porta la data del 18 gennaio scorso. Perché, dunque, in ben oltre dieci mesi non si è trovato il modo ed il tempo per consentirci di affrontare ed approfondire questa complessa questione, che richiede rigore, chiarezza e dati certi, e non certamente fretta, approssimazione e “pensiero unico”?! Sarebbe stato più che doveroso, prima di portare “improvvisamente” l’argomento in Consiglio Comunale, invitare il summenzionato tecnico dell’Energy Advisor a venire a relazionare nella relativa Commissione Consiliare.

«Vorremmo tra l’altro far rilevare che nessun pubblico amministratore illuminato si sognerebbe mai di “cancellare” un pezzo di storia dismettendo un bene che è patrimonio storico e finanziario di un’intera comunità e per il quale, in passato, sono state istituite a Francavilla di Sicilia apposite Commissioni di studio e d’inchiesta.

«Vorremmo far capire che ci troviamo di fronte ad un’ipotesi di dismissione di un bene patrimoniale che potrebbe invece permettere di progettare moderne gestioni alternative di un servizio (nella fattispecie quello elettrico) sul modello delle cosiddette “smart city” (ossia “città intelligenti”). Ci chiediamo dunque se per questa operazione sia stata effettuata una preliminare ed accurata analisi costi-benefici nel tempo o se si sia stati semplicemente mossi dalla voglia di “svendere” un bene, tanto per fare cassa. Si fa altresì notare che anche il limitrofo Comune etneo di Castiglione di Sicilia è uno dei pochi in Italia, così come il nostro, a gestire un’azienda elettrica, ma i suoi amministratori hanno recentemente valutato ed intrapreso soluzioni alternative alla vendita».

I consiglieri comunali del gruppo d’opposizione “Scriviamo Insieme il Futuro” preannunciano infine che chiederanno un rinvio della seduta consiliare di stasera, «anche perché – concludono – non si ravvisa alcun motivo d’urgenza in questa decisione da prendere sulla dismissione o meno dell’azienda elettrica comunale, sulla quale bisogna riflettere nei giusti tempi e nelle maniere dovute affinché vengano tutelati gli interessi dell’Ente e si possa giungere ad una determinazione finale ispirata ai principi di trasparenza, efficacia ed efficienza».

Rodolfo Amodeo

 

FOTO-VIGNETTA: da sinistra il capogruppo d’opposizione Lino Monea ed il sindaco Enzo Pulizzi

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