Giarre, quegli sgomberi mai eseguiti a causa di personale carente. Una scusa cristallizzata negli anni -
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Giarre, quegli sgomberi mai eseguiti a causa di personale carente. Una scusa cristallizzata negli anni

Giarre, quegli sgomberi mai eseguiti a causa di personale carente. Una scusa cristallizzata negli anni

La recente operazione dei carabinieri “Smack Foreverha scoperchiato il vaso di pandora sulla gestione, da parte del clan giarrese vicino ai Laudani, delle assegnazioni delle case popolari a Giarre.

Sullo sfondo le occupazioni abusive degli alloggi e in molti casi la rivendita degli stessi. Proprio il tema delle occupazioniabusive già da tempo registra non poche contraddizioni.

L’assessore alle Politiche Abitative, Enza Rosano, afferma che pochi giorni dopo il suo insediamento si è subito concentrata sulle graduatorie per l’assegnazione degli alloggi scoprendo, con suo grande stupore, che l’ultima in vigore risaliva al 1992. 

L’assessore Rosano rammenta che nel dicembre del 2017, nel corso di un vertice operativo al Comune, era emerso un dato allarmante: i nuclei familiari da sgomberare erano circa 160. Tuttavia sin da subito è stato rappresentato un problema organizzativo, legato alla carenza di personale per gestire uno sgombero coattivo di quella portata”.

A tal proposito fonti qualificate spiegano che in quell’incontro si era discusso a lungo della mancata esecuzione degli sgomberi, ma dai vertici della polizia locale era stata manifestata l’impossibilità di eseguire tali interventi per carenza di agenti, di operai per la rimozione delle masserizie e degli arredi presenti nelle case e dell’assenza di un luogo ove ricoverarle.

L’assessore Rosano soggiunge che in riferimento agli sgomberi sono stati valutati alcuni aspetti di carattere sociale: bambini, persone ammalate, e per tale ragione ho chiesto ai Servizi sociali di avviare una approfondita indagine conoscitiva”.

La Prefettura di Catania, però, nell’ottobre scorso, nell’intento di contrastare il fenomeno delle occupazioni illegali, con due note ha invitato l’ente ad avviare un censimento, procedendo all’identificazione degli occupanti “irregolari”. Ma la nota della Prefettura appare anacronistica alla luce della Legge regionale n. 8 del 2018 con cui si richiede al Comune di avviare un censimento di tutti gli alloggi popolari ma con lo scopo di sanare le posizioni di chi risulta privo di provvedimento di assegnazione con richiesta di regolarizzazione del rapporto locativo.

Gli accertamenti sono in corso e alla prefettura l’Ufficio Case ha risposto proprio con una nota precisando che a partire da gennaio sarà una avviata una ricognizione, immobile per immobile per verificare se gli occupanti degli alloggi sono in regola.

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