Giarre, quel movimento, ormai disintegrato, che tenta disperatamente di resistere. E quel trenino che non fa più ciuf ciuf... -
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Giarre, quel movimento, ormai disintegrato, che tenta disperatamente di resistere. E quel trenino che non fa più ciuf ciuf…

Giarre, quel movimento, ormai disintegrato, che tenta disperatamente di resistere. E quel trenino che non fa più ciuf ciuf…

C’è un movimento politico – ridotto nel giro di pochi anni in ectoplasma – che dispensa lezioni di deontologia. Che affonda i colpi sul Conto Consuntivo 2016 cercando disperatamente di calmierare la preoccupazione che assale taluni consiglieri vicini al sindaco nel mese di tempo a disposizione per approvare un atto contabile figlio certamente di un quadro finanziario intriso di gravissime incongruità contabili e che ha spinto la Corte dei conti a decretare il dissesto. Magistrati contabili che, nelle oltre 20 pagine di motivazioni, non solo si soffermano sul triennio 2013-2015 ma rimarcano un primo sconcertante aspetto ovvero “il venir meno dei presupposti del riequilibrio finanziario pluriennale e, in ogni caso, il grave e reiterato mancato rispetto degli obiettivi intermedi fissati dal piano” sulla base dei seguenti elementi: a) reiterata tardiva approvazione dei rendiconti con ricorso costante all’esercizio provvisorio e alla gestione provvisoria; b) sottostima del disavanzo di amministrazione risultante dal riaccertamento straordinario dei residui per errata o mancata costituzione dei fondi obbligatori per legge; c) mancato effettivo accantonamento di somme nel fondo rischi contenzioso, a fronte di 131 procedimenti giudiziari aperti alla data del 30 ottobre 2017, essendosi limitato il Comune a stanziare – ma non accantonare – la somma di € 700.000, comunque spesa nel corso dell’anno, nell’esercizio 2015. E ancora: l’anticipazione di tesoreria non estinta al 31 dicembre 2016, per un ammontare di € 4.390.845,56, con una incidenza pari al 14% delle entrate correnti conseguite nello stesso esercizio, aumentato a 5.468.834,08 euro al 30 giugno 2017. Quanto all’asserita mancata considerazione dell’intenzione dell’Ente di ripianare il disavanzo con l’attuazione di una politica di contenimento della spesa corrente e di aumento in misura massima della leva tributaria per tutto il periodo 2016 – 2022, osservano queste Sezioni riunite che, sul profilo delle entrate, emerge la totale assenza di attività per il recupero dell’evasione tributaria con riferimento alla TASI e dell’esigua attività condotta con riferimento al recupero delle imposte ICI/IMU”.

Non solo. La Corte dei conti regionale in una nota trasmessa nei mesi scorsi rileva che dall’esame della documentazione trasmessa in sede istruttoria, unitamente alle relazioni semestrali sul piano di riequilibrio, risulta che l’ente, al termine dell’esercizio 2016, presenta uno scoperto di tesoreria pari a 4milioni 390 mila euro. La suddetta criticità persiste anche nel primo semestre dell’esercizio 2017 dal momento che l’ente ha fatto costantemente ricorso all’anticipazione di cassa. Relativamente poi alla lotta all’evasione fiscale, i magistrati contabili sulla scorta delle relazioni semestrali dei revisori trasmesse con riferimento all’esercizio 2016, rilevano il mancato avvio della consistente attività di accertamento riferita alle entrate da recupero evasione Ici e Tarsu. Ma vi è di più. In una recente nota dell’imparzialissimo Collegio dei revisori si rimarca che “a seguito della deliberazione di rimodulazione del piano di riequilibrio del 29-2/2016, la sezione regionale di Controllo, a decorrere dal primo semestre 2016, ha sospeso formalmente l’esame sulle relazioni semestrali. La Corte dei conti ha poi continuato l’esame delle relazioni semestrali del Collegio dei revisori integrate con gli altri documenti contabili dell’Ente, esitati nel frattempo (rendiconto 2015 e precosuntivo 2016) e altre note e documenti richiesti direttamente al Collegio e all’Ente.

L’esito di tale esame si è finalizzata nella deliberazione del 27 marzo 2018, che accertava “il venir meno dei presupposti del riequilibrio finanziario pluriennale e, in ogni caso, il grave e reiterato mancato rispetto degli obiettivi intermedi fissati dal “piano” disponendo quale conseguenza obbligata l’avvio della procedura per il dissesto guidato”.
Concludendo, con buona pace del sindaco e del suo movimento (quel che ne rimane) si sottolinea che, invero, avendo già votato il Conto consuntivo 2015 (amministrazione e consiglio comunale come si evince dalla foto grande sopra), c’è una altissima probabilità che qualcuno possa essere chiamato in causa… Il trenino ha finito da un pezzo di fare “ciuf ciuf”, per l’ultima fermata manca poco.

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