Fiumefreddo, le estorsioni la sua specialità: arrestato dai carabinieri Francesco Faranda -
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Fiumefreddo, le estorsioni la sua specialità: arrestato dai carabinieri Francesco Faranda

Fiumefreddo, le estorsioni la sua specialità: arrestato dai carabinieri Francesco Faranda

Su ordine della Procura della Repubblica di Catania, stamane i militari della Stazione di Fiumefreddo di Sicilia davano esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare – emessa dal G.I.P. del Tribunale di Catania – nei confronti di Francesco Faranda, 39enne fiumefreddese, pregiudicato per reati contro il patrimonio e la persona e delitti inerenti armi e stupefacenti, affiliato al sodalizio mafioso “Brunetto”, collegato al noto clan “Santapaola-Ercolano” di Catania.

Le complesse indagini permettevano di fare luce su più estorsioni poste in essere dal predetto, sin dall’autunno del 2016, ai danni di alcuni esercenti di Fiumefreddo. In una circostanza minacciava con modalità mafiose un commerciante di veicoli di Fiumefreddo, pretendendo di acquistare un mezzo ad un prezzo notevolmente inferiore al reale valore.

Al rifiuto dell’uomo, Faranda aggravava la richiesta nei seguenti termini: “allora me la porterai sino a casa “di mafia”, con tanto di scuse in ginocchio, senza soldi….” (…) “se mi denunci taglio la testa a te e ai tuoi figli”. L’estortore, quale ritorsione, danneggiava poi, mediante incendio, un autocarro di proprietà della vittima.

Faranda, secondo l’accusa,  perpetrava un ulteriore atto estorsivo ai danni di un altro commerciante, costretto, sotto minaccia di morte, a cedere gratuitamente materiale in vendita. In tali episodi Faranda era sottoposto alla misura di prevenzione della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza, quasi ostentata alle vittime per rinforzare la propria caratura criminale.

Nel corso delle indagini, emergevano, a carico dell’indagato, pianificazioni di furti, poi non concretizzatisi per motivi indipendenti dalla sua volontà ed un ruolo di primo piano nel paese per il recupero dei crediti o per taglieggiare negozi appena aperti, allo scopo di “fare un regalo ai detenuti a Natale”, che avrebbe assicurato la “protezione” da altre eventuali richieste estorsive.

L’arrestato dovrà rispondere di: Tentata estorsione continuata, danneggiamento seguito da incendio in concorso; estorsione” con l’aggravante del metodo mafioso”. Faranda, già ai domiciliari ad Avola per precedenti estorsioni ai danni di rivenditori di auto nel messinese (operazione Good Easter condotta dai carabinieri della compagnia di Taormina), è stato ristretto nel carcere di Siracusa-Cavadonna.

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