Al Comune di Giarre “sventola” la sciatteria istituzionale -
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Al Comune di Giarre “sventola” la sciatteria istituzionale

Al Comune di Giarre “sventola” la sciatteria istituzionale

Non c’è rispetto per niente. Danneggiata dal maltempo dei giorni scorsi, la bandiera italiana non sventola dal pennone centrale del balcone del municipio di via Callipoli. Tuttavia in spregio al decoro che si deve al Tricolore, alcuni brandelli della bandiera, sporca e inzuppata d’acqua, giacciono sul pavimento del balcone, benchè rappresenti uno dei principali simboli della Repubblica. Questa è Giarre con l’amministrazione D’Anna che non ha rispetto dei vessilli. E non solo in municipio. Nella sede di viale Federico di Svevia  con la bandiera ridotta ai minimi termini e nel frontespizio di largo Cismon del Grappa. Una vergogna senza fine. Inaccettabile. Frutto di una sciatteria amministrativa che offende il simbolo della Repubblica. Eppure ci sono cerimonieri, portantini del sindaco, assistenti del team, uno stuolo di soggetti che rimane indifferente a questo scempio. Così, sul balcone del municipio di via Callipoli la bandiera rimane lì sotto lo sguardo del sindaco che minimizza, quasi si mostra infastidito dal cronista che gli segnala qualcosa che in una città civile non dovrebbe accadere. 

La Bandiera è il primo simbolo ufficiale identificativo della Repubblica e, per garantire la corretta esposizione e il decoro, ogni ufficio pubblico ha un responsabile (flag man). Qualora le bandiere si presentano logore, scolorite, strappate, sporche o male avvolte, il responsabile dovrebbe provvedere ad assicurarne il decoro e se necessario provvedere alla loro sostituzione. Ma non a Giarre.

La Presidenza del Consiglio dei Ministri ha più volte raccomandato di procedere adun’attenta verifica dei vessilli, avendo cura di controllare sia la corretta esposizione, sia che gli stessi non si presentino logori, scoloriti, strappati, sporchi o male avvolti intorno all’asta, con invito ad immediata sostituzione di eventuali bandiere in stato di degrado.

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