Riattivazione ferrovia Alcantara-Randazzo: escluso il trasporto di passeggeri "normali" -
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Riattivazione ferrovia Alcantara-Randazzo: escluso il trasporto di passeggeri “normali”

Riattivazione ferrovia Alcantara-Randazzo: escluso il trasporto di passeggeri “normali”

Almeno inizialmente, cogliendo l’opportunità offerta da una recente normativa nazionale, la tratta potrà essere ripristinata solo a fini turistici e non anche commerciali. E’ quanto emerso nel corso di un incontro presso l’Ente Parco Fluviale, cui hanno preso parte gli amministratori dei Comuni interessati ed i rappresentanti di alcune associazioni

Almeno in questa fase, la riattivazione della tratta ferroviaria dell’Alcantara, soppressa negli Anni Novanta, non sarà possibile per fini commerciali, ossia per il transito di passeggeri e merci, ma solo per fini turistici. E’ quanto emerso da una recente riunione, promossa dal sindaco di Randazzo, Francesco Sgroi, e svoltasi a Francavilla di Sicilia nella sede dell’Ente Parco Fluviale dell’Alcantara.

All’incontro erano presenti gli amministratori comunali delle municipalità interessate, un rappresentante di un’associazione operante nel Messinese ed un esponente dell’associazione “Ferrovia Valle Alcantara”, guidata dal presidente Marco Crimi, che da tempo si batte per riportare il “trenino” sui binari della tratta, un “sogno” che adesso ha tutte le carte in regola per diventare realtà. La legge n. 128 del 9 agosto 2017 ha infatti incluso l’Alcantara-Randazzo tra le prime diciotto ferrovie d’Italia di interesse storico-paesaggistico e, come tali, meritevoli di essere riattivate a fini turistici.

Alcuni rappresentanti dell’associazione “Ferrovia Valle Alcantara” di fronte al casello ferroviario delle Gole dell’Alcantara

I partecipanti alla recente assise presso il Parco Alcantara avevano nel maggio scorso elaborato e sottoscritto un apposito documento indirizzato al Presidente della Regione Siciliana, agli Assessorati Regionali al Turismo ed ai Trasporti e, per conoscenza, a Rete Ferroviaria Italiana ed alla Fondazione Ferrovie dello Stato, nel quale si chiedeva di porre in essere ogni iniziativa utile a poter beneficiare di quanto disposto dalla suddetta legge 128/2017.

Adesso, ed in particolare nella riunione dei giorni scorsi, si è presa in considerazione l’ipotesi di un utilizzo della tratta dell’Alcantara anche a fini commerciali. Ma la maggioranza dei partecipanti all’incontro, tra cui il commissario dell’Ente Parco Fluviale, Ornella Infantellina, e la rappresentante dell’associazione “Ferrovia Valle Alcantara”, Maria Grazia Conti, hanno espresso seri dubbi sulla fattibilità di un ripristino integrale della linea, ossia anche per il trasporto di normali passeggeri e di merci. Questo perché la riattivazione a fini commerciali richiederebbe investimenti economici di gran lunga superiori, e quindi attualmente proibitivi, a quelli da impiegare per la riattivazione ai soli fini turistici.

In ogni caso, i partecipanti alla recente riunione hanno convenuto che in futuro è senz’altro auspicabile che la tratta ferroviaria Alcantara-Randazzo possa funzionare a pieno regime, favorendo, così come una volta, anche la mobilità della popolazione locale. Ma allo stato attuale l’unico modo per riportare un treno nella Valle è, almeno inizialmente, sfruttare l’opportunità offerta dalla legge 128/2017, che costituirebbe già un significativo risultato se solo si pensa all’aumento delle presenze turistiche nei Comuni toccati dalla tratta.

Rodolfo Amodeo

 

FOTO PRINCIPALE: la classica “Littorina”, ossia il convoglio ferroviario che ha percorso la tratta Alcantara-Randazzo tra la fine degli Anni Cinquanta e gli inizi degli Anni Novanta

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