Via Ariosto e la sua voragine sul manto stradale. Un record tutto giarrese. Sullo sfondo due amministrazioni inefficienti: Bonaccorsi-D’Anna. Annunci, sopralluoghi e continue verifiche. Una farsa.  A febbraio, poi, il presunto miracolo. A pochi giorni dal suo insediamento in via Ariosto si è presentato, al cospetto della voragine che inibisce il transito veicolare, l’assessore Franco Di Rao. Metro alla mano, sembrava deciso a chiudere la grottesca vicenda. Macché. L’assessore aveva anche anticipato l’intenzione di riaprire al traffico veicolare la via Ariosto, considerata la presenza di numerosi insediamenti abitativi, ad esclusione dei mezzi pesanti superiori a 50 tonnellate. E invece sono trascorsi inesorabili i mesi e la burocrazia ha continuato a trionfare sul resto. Nel frattempo in piena estate è arrivato anche il default dell’Ente e i lavori si sono arenati. La voragine è ancora lì con le protezioni che la fanno somigliare ad una fioriera a testimoniare le difficoltà di un Comune a reperire la somma necessaria per scongiurare danni irreparabili, specie in piena stagione delle piogge, con allagamenti frequenti, che pregiudicano la sicurezza dei residenti. La strada comunale che ricade nel cuore della piccola borgata, all’ingresso nord della città, è ancora chiusa al traffico veicolare. All’Ufficio tecnico del Comune confermano che al momento le priorità sono altre tra cui la manutenzione straordinaria del cimitero di Trepunti dove è stato dirottato tutto il personale a disposizione. La sicurezza, può attendere.