Giarre, sospensione assistenza domiciliare anziani e disabili: Segretario smentisce il sindaco -
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Giarre, sospensione assistenza domiciliare anziani e disabili: Segretario smentisce il sindaco

Giarre, sospensione assistenza domiciliare anziani e disabili: Segretario smentisce il sindaco

Una inversione a U? Peggio. La temporanea sospensione dell’attività di assistenza domiciliare comunale in favore di anziani e disabili, giustificato da un provvedimento attuato per effetto della dichiarazione di dissesto che non consente all’ente comunale di trovare le coperture finanziarie per mantenere la continuità del servizio fino alla fine dell’anno”  è stata (direbbe Fantozzi) una vera boiata.

Il segretario generale dell’ente Marco Puglisi, assente nei giorni in cui il sindaco D’Anna e l’assessore Enza Rosano hanno deciso la sospensione, ha strabuzzato gli occhi dopo avere letto sul sito istituzionale dell’ente quello scarno comunicato con il quale si dava notizia della decisione. 

Secondo Puglisi, quel provvedimento rischia di tramutarsi nell’interruzione di un pubblico servizio, fermo restando la necessità di assicurare alla collettività, nonostante il dissesto, servizi fondamentali e imprescindibili e aggiunge:  “La sospensione del servizio – afferma il segretario Puglisi – l’ho appresa al mio rientro, al Comune, dopo due giorni di assenza. Ho immediatamente chiesto ragguagli al sindaco sul provvedimento e sulla sua origine; l’ente è chiamato a valutare con la massima attenzione quali sono quei servizi di prima necessita che è opportuno sospendere o interrompere temporaneamente in relazione a precise modalità procedurali. Ritengo che l’assistenza agli anziani e ai disabili non possa essere sospeso per effetto del dissesto”.

Dalle parole del segretario traspare un evidente imbarazzo sulla comica gestione dell’ente dicendosi stupito delle mosse di un assessore, la Rosano, che ha dato seguito, insieme a colpevoli dirigenti e funzionari compiacenti, ad un provvedimento surreale.

Da qui il tentativo di bloccare tutto e indurre alla riflessione l’amministrazione che continua a schiacciare uova marce nel suo quasi triennale percorso politico gestionale. “Chiederò all’amministrazione di rivedere questa decisione in quanto – osserva il segretario generale del Comune – è mia intenzione riattivarlo. E presto. Immagino che si sia trattato di un malinteso; quella scritta, in ogni caso, non è di certo una bella pagina per la città a cominciare dalle modalità comunicative. Non credo che vi sia stata la consapevolezza di quanto è stato comunicato ai cittadini”.

Dunque una triste pagina quella scritta da sindaco e assessore Rosano. E detto dal segretario – nominato dal sindaco – ha un certo effetto. Già perché le affermazioni di Puglisi altro non fanno che ridicolizzare l’esecutivo “Cimabue” che non riesce a gestire l’ordinario figurarsi un dissesto.

Sulla vicenda è intervenuta con una nota protocollata nei giorni scorsi la consigliera comunale Giusi Savoca secondo la quale “in mancanza di risorse nel bilancio comunale. ed in particolare nei capitoli destinati ai servizi sociali per come puntualmente elencati nella legge regionale i Comuni, prima di procedere ad una incauta sospensione dei servizi, in astratto configurabile quale interruzione di servizio pubblico essenziale, hanno l’obbligo giuridico di procedere all’integrazione dei fondi medesimi con le risorse appositamente previste ed incamerate, in virtù delle leggi nazionali che regolamentano in maniera sistematica i Servizi Sociali. Si richiama a riguardo la legge 328 che espressamente attribuisce ai comuni la facoltà di implementare le risorse per l’attuazione dei servizi di competenza o in alternativa nel rispetto di un auspicabile risparmio di spese procedendo ad una integrazione dei propri capitoli così da non sospendere i servizi sociali e che gli Enti hanno l’obbligo di rendere .
In virtù di quanto esposto – rimarca la Savoca – appare politicamente azzardato ed amministrativamente errato l’incedere verso procedure di gara aperta senza avere provveduto a sanare le falle amministrative sopra richiamate.
Si segnala altresì, che l’Ente in dissesto dovrà confrontare le proprie scelte di impegno spesa di così rilevante impatto con l’0rgano Commissariale, in mancanza di tali passaggi istituzionali, appare alquanto probabile il configurarsi di responsabilità amministrative e contabili a carico di coloro che fingono di ignorare le gravi conseguenze della dichiarata procedura di dissesto”.

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