Giarre, reflui fognari nel torrente Jungo: la burocrazia prima di tutto -
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Giarre, reflui fognari nel torrente Jungo: la burocrazia prima di tutto

Giarre, reflui fognari nel torrente Jungo: la burocrazia prima di tutto

È necessario attendere i tempi lunghi della burocrazia comunale prima di mettere fine definitivamente alla problematica idraulica che interessa una sezione del torrente Jungo, in corrispondenza del sottoponte di via Trieste.

Da svariati giorni, a causa di un consistente sversamento di reflui fognari, i residenti sono costretti a convivere con i miasmi provenienti dal ricagnolo che continua ad alimentarsi nel letto del torrente in secca che si snoda in direzione del mare, attraversando un vasto agglomerato urbano.

I disagi sono pesanti tanto più che riguardano una zona ad alta densità abitativa e  i residenti hanno manifestato l’intenzione di procedere con una diffida ufficiale. Proteste che fioccano quotidianamente al Comune, non ultima quella dei responsabili di una comunità alloggio per anziani la cui sede ricade a pochi metri dal sottoponte di via Trieste.

Nella medesima zona si trova anche la sede scolastica del liceo scientifico. Centinaia di studenti che accedono dal varco di via Trieste manifestano il proprio disappunto per una situazione che ormai si trascina da svariati giorni con l’aria irrespirabile ammorbata dai miasmi fognari e che costringe a tenere chiuse porte e finestre.

I liquami sono ben visibili dal sottoponte di via Trieste e la pericolosità delle emanazioni provenienti dalle condotta fognariatanto nauseabonde quanto nocive per la salute, come detto, è stata reiteratamente segnalata al Comune.

Personale dell’area tecnica  ha effettuato un accurato sopraluogo accertando che lo sversamento dei liquami sarebbe provocato da una strozzatura della tubazione fognaria occlusa da detriti.

I tecnici hanno verificato che per sturare il tratto di condotta, considerata la delicatezza delle operazioni, è necessario incaricare una ditta esterna, senza peraltro escludere l’impiego di un mezzo espurgo per liberare la tubazione e procedere, nel contempo, alla riparazione della condotta. Interventi che richiedono, a questo punto, un impegno di spesa. In merito, all’ufficio tecnico precisano che si dovrà valutare se realizzare un intervento tampone o se invece, nel caso in cui si riuscisse a reperire le somme necessarie, un mirato intervento nei sottoservizi in corrispondenza del torrente eliminando le criticità che, tra l’altro, si ripetono ciclicamente. Non resta che attendere il miracolo. Forse. 

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