Giarre, ecco le motivazioni della Corte dei Conti: "Totale assenza di accantonamenti nel fondo rischi contenzioso" -
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Giarre, ecco le motivazioni della Corte dei Conti: “Totale assenza di accantonamenti nel fondo rischi contenzioso”

Giarre, ecco le motivazioni della Corte dei Conti: “Totale assenza di accantonamenti nel fondo rischi contenzioso”

Sono state attese per oltre tre mesi tanto da spingere il sindaco a paventare una congiura. Una delle tante immaginate dal primo cittadino giarrese nel Paese delle Meraviglie. In data 18 settembre scorso sono state depositate in segreteria le tanto attese motivazioni della Corte dei conti sezioni riunite di Roma a supporto della sentenza con cui, nel giugno scorso, è stato respinto il ricorso avverso la delibera della Corte dei conti Sicilia che ha di fatto sentenziato il dissesto del’Ente.

In 25 pagine i magistrati contabili, rilevano che il Comune di Giarre, in primo luogo, “non ha mai dimostrato di avere raggiunto un accordo con tutti i suoi creditori; tale accordo, secondo la consolidata giurisprudenza costituisce presupposto necessario per l’attendibilità del piano di riequilibrio in quanto la sua assenza rinvia ad eventi futuri e incerti la possibilità per l’ente di transigere o di rateizzare le sue passività. L’aspetto più rilevante – si legge nelle motivazioni – è quello della totale assenza di accantonamenti nel fondo rischi contenzioso, giacchè a fronte di 131 procedimenti, per 64 di essi non è stata fatta alcuna stima, mentre per i rimanenti 67 è stato stimato un importo complessivo di circa 5 milioni di euro. Le sezioni Riunite della Corte dei conti confermano “il venir meno dei presupposti per il mantenimento del piano di riequilibrio finanziario,  trovandosi in presenza di grave e reiterato mancato rispetto dei suoi obiettivi intermedi, il che – da solo – giustifica il rigetto del ricorso proposto dal Comune di Giarre, con conseguente conferma della deliberazione impugnata”.

Secondo i magistrati contabili si è in presenza di  “una situazione di grave illiquidità dell’Ente che ha usufruito di una complessiva anticipazione di liquidità. Anche l’esposizione debitoria si contraddistingue per la sua sostanziale incertezza. La situazione finanziaria che evidenzia l’assenza degli equilibri strutturali di bilancio – si legge nella sentenza – appare ormai palesemente irreversibile e rende ultronea e defatigante, la richiesta subordinata relativa all’acquisizione di ulteriore documentazione, che va, pertanto respinta. Peraltro anche in considerazione della volontà degli amministratori di evitare in ogni modo la dichiarazione di dissesto, procrastinando, il più avanti possibile, la necessaria presa d’atto dell’effettiva gravità della situazione finanziaria”.

Nella sentenza si citano le numerose irregolarità riscontrate dalla Sezione, citando la mancata approvazione, al mese di marzo 2016, del bilancio consuntivo 2014 e di quello preventivo 2015, conciliazione dei rapporti debito/credito con la società partecipata Joniambiente con emersione della sussistenza di ulteriori debiti, mancato rimborso, anche solo in parte, delle anticipazioni di liquidità ricevute, sussistenza di passività pregresse nei confronti del gestore del servizio idrico, opacità nella gestione dei contenziosi in corso. In questo quadro  è stato accertato il grave inadempimento degli obiettivi intermedi fissati dal piano, invitando l’ente ad adottare “autonomamente” i provvedimenti necessari per salvaguardare il risanamento finanziario, procedendo, in merito, con delle ammonizioni.

 

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