Giardini Naxos. Il vicesindaco: «Un po’ di comprensione per i vigili urbani» -
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Giardini Naxos. Il vicesindaco: «Un po’ di comprensione per i vigili urbani»

Giardini Naxos. Il vicesindaco: «Un po’ di comprensione per i vigili urbani»

La invoca Carmelo Giardina alla luce dell’insufficiente organico del Corpo di Polizia Municipale. L’enorme mole di lavoro da affrontare e le continue emergenze sono spesso causa di dissapori tra gli agenti ed i cittadini. «Questi ultimi però – sottolinea il numero due dell’Amministrazione Comunale – non collaborano certo a mantenere ordinato il paese»

Durante la stagione estiva, e specialmente in una cittadina a vocazione turistica, le forze dell’ordine, ed in particolar modo gli agenti di Polizia Municipale, non sono mai abbastanza. Lo si sa bene a Giardini Naxos, dove tra giugno e settembre le presenze in paese lievitano da 9.400 a 50mila, con conseguente aumento del traffico veicolare.

Sulla questione e su certi malumori al riguardo manifestati in questi mesi da diversi cittadini della prima colonia greca di Sicilia, ha ritenuto doveroso intervenire il vicesindaco Carmelo Giardina (nel riquadro sulla foto degli uffici del Corpo di Polizia Municipale di Giardini Naxos).

«Da tempo – ha dichiarato il numero due dell’Amministrazione Comunale naxiota – vengono segnalati comportamenti di alcuni operatori della nostra Polizia Municipale poco consoni alla divisa indossata, mentre altre volte, viceversa, si è venuti a conoscenza di atteggiamenti offensivi e gratuiti anche nei confronti di quei vigili urbani che il proprio lavoro lo espletano con zelo, responsabilità e spirito di sacrificio. Si ritiene dunque opportuno portare all’attenzione della cittadinanza la carente situazione organica del personale della Polizia Municipale di Giardini Naxos, che non riesce più ad espletare, come dovrebbe, i numerosi e gravosi incarichi di istituto.

«Sulla base di quella legge regionale che prevede indicativamente un vigile urbano ogni settecento abitanti, potrebbe apparire che nel nostro Comune ci sia una dotazione organica sufficiente, ma di fatto non è così. Allo stato attuale, infatti, il nostro Corpo di PM è composto da cinque vigili di ruolo (incluso il Comandante), di cui tre con patologie (in verità molto bizzarre…) che ne vietano parzialmente o totalmente l’impiego sul territorio, uno con problemi di salute ed un altro con limitazioni di funzione. Completano l’organico tredici contrattisti a tempo determinato, di cui dieci a ventiquattro ore e tre a diciotto ore. Ad accentuare la carenza organica contribuiscono le numerose assenze per malattia o in forza della cosiddetta “Legge 104”.

«Con le esigue unità realmente disponibili, pertanto, risulta materialmente impossibile soddisfare le numerose e quotidiane esigenze di servizio, specie durante il periodo estivo.

«Premesso che un popolo civile non avrebbe bisogno di “guardiani”, bisogna purtroppo prendere atto della mancata collaborazione dei cittadini, abituati ad infrangere anche le più elementari norme di legge e del vivere civile: pensiamo, tanto per fare qualche esempio, alle automobili ed ai motocicli posteggiati sui marciapiedi, all’occupazione abusiva del suolo pubblico ed agli automezzi in perenne divieto di sosta, tutte situazioni che una sola pattuglia, formata da due elementi e gravata da miriadi di incarichi quotidiani, non riuscirà mai a contrastare.

«Alla luce di quanto esposto potrebbe essere comprensibile, ma in ogni caso non giustificabile, che a volte qualche agente della PM, stressato dalle lunghe ore sotto il sole cocente o dalle incessanti incombenze che si accavallano simultaneamente, possa rispondere in maniera poco cortese al cittadino che chiede spiegazioni su un’infrazione commessa o su un diritto negato. Sia chiaro, ripeto, che le problematiche sin qui esposte non potranno mai giustificare atteggiamenti scorretti nei confronti del cittadino, perché proprio il vigile urbano – ha concluso il vicesindaco Giardina – è l’espressione di una comunità e, come tale, lo stesso vigile urbano dovrebbe capire di essere la figura più esposta».

Rodolfo Amodeo

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