Giarre, spettanze per gli scrutatori a rischio per una clamorosa svista procedurale -
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Giarre, spettanze per gli scrutatori a rischio per una clamorosa svista procedurale

Giarre, spettanze per gli scrutatori a rischio per una clamorosa svista procedurale

Se questa non è inadeguatezza. Possono attendere i tempi del dissesto i 128 scrutatori – e con essi presidenti e segretari – che, a quattro mesi dalle elezioni politiche del 4 marzo scorso, non hanno ancora percepito le spettanze per le attività svolte nei 32 seggi elettorali giarresi.

Esplode dunque il caso degli scrutatori. Sullo sfondo di una vicenda grottesca quanto imbarazzante e che rischia di generare non pochi malumori la ritardata comunicazione, da parte del Comune, dell’obbligatoria rendicontazione delle spese elettorali, entro il termine del 4 luglio scorso, alla prefettura di Catania, pena la decadenza dal diritto del rimborso del Ministero dell’Economia.

Una clamorosa svista procedurale che ha tutti i connotati di una autentica beffa, confermata dal vice sindaco e assessore al Bilancio Salvo Vitale, che, tuttavia, nel minimizzare le potenziali conseguenze, afferma che “la trasmissione, in effetti, è avvenuta con qualche giorno di ritardo”.

Secondo Vitale non ci saranno ripercussioni nei pagamenti, tuttavia senza però riuscire a celare il proprio imbarazzo quando, l’altra sera, in Consiglio comunale, il presidente della Commissione Finanze Giannunzio Musumeci ha sollevato il problema.

Secondo Musumeci la procedura è ben definita. Il ministero dell’Economia, a titolo di acconto, liquidata il 90% della somma, subordinando però il finanziamento del rimanente 10% alla trasmissione, entro il termine del 4 luglio (ovvero quattro mesi dopo la consultazione elettorale).

Orbene, recita la norma, nel caso in cui, però, “tale rendicontazione non dovesse pervenire entro il termine stabilito, l’Ente dovrà rimborsare l’importo ricevuto a titolo di acconto e pagare con fondi comunali tali spese, con grave danne per le casse del Comune”. Ed è quello che è accaduto a Giarre, con l’amministrazione D’Anna, ancora una volta protagonista di una vicenda destinata a suscitare vibrate proteste.

Chiaramente con il dissesto ormai conclamato chissà quanto tempo ancora dovranno attendere gli scrutatori. Tempi indefiniti che mortificano le aspetattive di tanti. Restano, poi aperti alcuni interrogativi. Il Comune ha già incassato dal Ministero il 90% delle somme destinate alle spese elettorali e se si perché non ha preceduto al pagamento? Oppure i soldi incassati sono stati impiegati per coprire qualche altra emergenza?

Alla fine conta il risultato. A Giarre, a giudicare da quel che è venuto alla luce grazie all’attività di controllo avviata dal consigliere Giannunzio Musumeci, neppure gli scrutatori si riescono a pagare e oltretutto con somme interamente erogate dal Ministero dell’Economia.

Un errore madornale, incomprensibile, inaccettabile, commesso evidentemente da autentici dilettanti allo sbaraglio, sotto questo sole cocente. Che lascia il segno. Peggio di una scottatura.

Mario Previtera

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