Mascali, l'opposizione protocolla la mozione di sfiducia al sindaco Messina -
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Mascali, l’opposizione protocolla la mozione di sfiducia al sindaco Messina

Mascali, l’opposizione protocolla la mozione di sfiducia al sindaco Messina

Detto fatto: i consiglieri di opposizione hanno protocollato proposta di sfiducia nei confronti del sindaco Luigi Messina.

La bocciatura del rendiconto 2016 ha davvero segnato un vero e proprio spartiacque tra i 3 anni di amministrazione Messina e quello che da qui ai prossimi mesi saranno le sorti dell’ente comunale mascalese.

La tanto paventata proposta di sfiducia si è concretizzata: sono stati gli 11 consiglieri di opposizione, Caltabiano, Carota, Pariti, Nigrì, Di Mauro, Mangano, Musumeci, Agata Cardillo, Galati, Previtera e il presidente del Consiglio Priolo che hanno firmato e protocollato la proposta che vuole far saltare la poltrona del primo cittadino.

Per la presentazione della mozione sarebbero bastati i 2/5 del Consiglio, cioè 8 consiglieri su 20, i sottoscrittori sono stati invece 11, più della metà del civico consesso, un dato che certifica ormai da mesi la perdita della maggioranza che nel 2015 sosteneva strenuamente la figura di Messina.

La norma prescrivere che la proposta di sfiducia deve essere messa in discussione e votazione non prima di 10 giorni dalla presentazione e non oltre 30 gg.

Ad avviso del consigliere di opposizione Carmelo Caltabiano “il commissario chiamato ad approvare il rendiconto 2016 dopo la bocciatura del consiglio, non sarebbe neanche in carica non avendo avuto proroga del suo mandato. Il rendiconto 2016 che è chiamato ad approvare il commissario sarebbe inoltre illegittimo nella sua redazione in quanto il bilancio non parifica il rendiconto 2016. La proposta di sfiducia – spiega Caltabiano – dovrà quindi passare alla votazione del Consiglio e magari qualche consigliere che non l’ha firmata prenderà coscienza e metterà fine a questa amministrazione ”.

Se la proposta di sfiducia non dovesse passare i consiglieri firmatari, nella stessa seduta di Consiglio chiamata a votarla, rassegneranno le proprie dimissioni.

Angela Di Francisca

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