Dissesto Giarre, domani una surreale seduta del Consiglio -
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Dissesto Giarre, domani una surreale seduta del Consiglio

Dissesto Giarre, domani una surreale seduta del Consiglio

Domani sera dopo la traumatica seduta fiume sul dissesto, torna a riunirsi il Consiglio comunale. Assise che si annuncia surreale considerato che con il dissesto persino le interrogazioni diventano anacronistiche, tra gli argomenti all’ordine del giorno infatti, c’è l’attività ispettiva. Non si comprende davvero quale sia il pretesto perché il consiglio debba riunirsi, e sinceramente neppure per il futuro.

Frattanto negli ambienti comunali c’è molta apprensione, soprattutto tra i dipendenti, sul proprio futuro in considerazione del fatto che l’ente locale proprio per il default è obbligato a rideterminare la dotazione organica, dichiarando eventuali eccedenze del personale in soprannumero – eventualmente da sottoporre a mobilità – rispetto ad alcuni rapporti dipendenti-popolazione. C’è molta inquietudine soprattutto per i precari in forza all’Ente. “Vogliano capire cosa potrebbe accadere – afferma Salvo Scuderi, rsu del Coordinamento Sindacale Autonomo – fino al 31 dicembre siamo garantiti dal contratto, subito dopo quella data la Regione propone i contatti. Prassi vuole che lo faccia anche nei confronti di quei Comuni in dissesto. Speriamo bene”.

Tornando al dissesto e alle determinazioni della Corte dei conti, si comprende come abbia fortemente influito, a proposito della contraddittorietà dei numeri, la vicenda relativa a quella ricognizione contabile sulle spese sostenute dall’Ente comunale, anno 2014, per la fornitura di energia elettrica, richiesta all’ex dirigente tecnico Russo dal sindaco pro tempore, Roberto Bonaccorsi. Al termine degli accertamenti contabili, Russo evidenziava che il fabbisogno per consumi di energia elettrica accumulato nel corso degli anni ammontava a complessivi 4 milioni di euro circa. Accadde però che, in pari data, il 17 aprile 2014, una seconda nota, con lo stesso oggetto e numero di protocollo, era stata messa in circolo ma, con importo notevolmente inferiore (circa 1 mln di euro, riferito all’esercizio 2014).

L’ex segretario generale dell’Ente, Rossana Manno, attraverso una comunicazione alla Corte dei Conti, aveva ravvisato un presunto danno erariale, disposto una segnalazione all’Ufficio Disciplinare e infine un esposto alla Procura di Catania, dal quale, poi, è scaturita l’indagine della Guardia di finanza. L’arch. Russo rinviato a processo, nei mesi scorsi, è stato prosciolto dall’accusa di falso ideologico poichè “il fatto non sussiste”.

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