Mascali, ricorso su nomina Cda Consorzio di depurazione: la replica piccata del sindaco Angelo D'Anna -
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Mascali, ricorso su nomina Cda Consorzio di depurazione: la replica piccata del sindaco Angelo D’Anna

Mascali, ricorso su nomina Cda Consorzio di depurazione: la replica piccata del sindaco Angelo D’Anna

Non si è fatta attendere la replica del sindaco Angelo D’Anna alla presa di posizione assunta dall’amministrazione comunale di Mascali che, come riportato in esclusiva da Gazzettinonline, ha presentato ricorso al Tar di Catania avverso la deliberazione di nomina del nuovo Cda del depuratore di Sant’Anna e gli eventuali altri atti presupposti o conseguenti, ritenendo che non tutti i componenti nominati l’11 maggio scorso, abbiano le qualità e i requisiti per ricoprire tale carica.

“Sarà l’occasione per dimostrare come l’azione posta in essere in relazione alla nomina del Cda del Consorzio di depurazione sia stata dettata dal buon senso e dalla volontà di rendere più efficiente il consorzio” La nomina del Cda è stata fatta dall’assemblea dei soci – dichiara il primo cittadino lo scorso 11 maggio ed erano presenti tutti e cinque i sindaci soci, compreso il collega Messina”.

Il sindaco ripercorre le tappe che hanno portato alla nomina del nuovo consiglio di amministrazione evidenziando “come i sindaci di Mascali, Riposto e Sant’Alfio avessero preferito prorogare il cda uscente, mentre i comuni di Giarre e Fiumefreddo rinnovarne una parte, due componenti su tre, in modo da garantire da una parte la continuità e dall’altra dare alla guida del Consorzio nuove competenze e una maggiore circolazione delle informazioni spesso patrimonio di pochi.

“Per la presidenza abbiamo nominato Gianluca Longo, un ingegnere idraulico dal curriculum impeccabile – afferma D’Anna -l’altro componente, l’ing. Giuseppe Grasso, scegliendo di confermare l’avv. Giovanni Spada. I due membri del Cda sostituiti erano anch’essi ingegneri. Le nostre scelte sono collegiali e fatte tenendo presente esclusivamente l’interesse collettivo e la necessità di efficientare il servizio. Leggeremo le carte per vedere su cosa si baserà il ricorso che si intende presentare al Tar – continua – consapevoli di aver agito nell’interesse dei cittadini e dell’ambiente”.

Il sindaco spiega anche come, prima dell’assemblea che ha nominato il consiglio di amministrazione, si siano svolti diversi incontri informali ai quali però non erano invitati alcuni comuni, nonostante lo avesse sollecitato. “Forse il sindaco di Mascali era certo di avere un rappresentante nel Cda – continua – a prescindere dalle valutazioni e dalle scelte degli altri rappresentanti dei Comuni consorziati”.

Dei cinque comuni che compongono il consorzio, Giarre è il più popoloso e detiene sin dalla costituzione il 43% delle quote, Riposto il 23%, Mascali 16%, Fiumefreddo il 15%, Sant’Alfio il 3%. Ed anche se si ridistribuissero le quote in funzione dell’attuale popolazione residente Giarre avrebbe il l41%, Riposto il 22%, Mascali il 21%, Fiumefreddo il 14%, Sant’Alfio il 2%.

Il sindaco Angelo D’Anna interviene anche sulle poco velate insinuazioni del primo cittadino di Mascali in relazione alla situazione debitoria del Comune di Giarre nei confronti del consorzio. “Noi i debiti li abbiamo trovati – dice il sindaco. La mia amministrazione ha sempre chiesto chiarezza sui conti; quando mi sono insediato il pagamento delle bollette sulla depurazione era fermo al 2011. Mi sono adesso messo in regola e, nonostante le tante difficoltà, il Comune ha versato al Consorzio delle somme, ma siamo in attesa di un piano di rientro che chiediamo da tempo  Le insinuazioni  non aiutano i rapporti tra istituzioni e la collaborazione tra enti, che ritengo fondamentale, ma d’altronde, questo ha tutte le sembianze di un’azione politica che non tiene presente le esigenze dei cittadini. Giarre, al contrario, si pone sempre secondo una logica collaborativa. Abbiamo sempre lavorato in sinergia con i Comuni e ci auguriamo di poter collaborare anche con quello di Mascali.

In ogni caso – conclude la nota del primo cittadino giarrese – comporremo la questione specifica nelle aule di giustizia: siamo convinti di avere ragione. Sarà anche occasione per definire la situazione debitoria, capire come sia stato creato il debito e di chi siano le responsabilità”.

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