Giarre, quella bomba ecologica di via Liguria data alle fiamme nell’indifferenza del Comune -
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Giarre, quella bomba ecologica di via Liguria data alle fiamme nell’indifferenza del Comune

Giarre, quella bomba ecologica di via Liguria data alle fiamme nell’indifferenza del Comune

In via Liguria, nel quartiere popolare Jungo continuano a rimanere inascoltati i reiterati appelli per quella gigantesca bomba ecologica realizzata all’interno di un terreno agricolo privato, in larga parte devastato dagli incendi dei giorni scorsi (nella foto a sinistra uno dei tanti incendi lo scorso autunno) che hanno sprigionato fumi velenosi che hanno reso l’aria irrespirabile.

Fiamme divampate in pieno giorno che hanno incenerito un vasto appezzamento di terreno sommerso da montagne di rovi. Ma anche spazzatura e materiali ingombranti disseminati ovunque. Il panorama non è dei migliori: solo terra arida e cenere. Silenzio assoluto, dicevano, nonostante, in più occasioni i residenti del quartiere popolare, hanno più volte segnalato al Comune la presenza della discarica e dei roghi che sovente, a qualunque ora del giorno, si verificano.

Nell’ottobre dello scorso anno, il sindaco Angelo D’Anna, unitamente ad alcuni funzionari dell’Ufficio tecnico, hanno effettuato un sopralluogo constatando l’enormità di quella discarica e i suoi potenziali pericoli di inquinamento ambientale. Alla fine, dopo quella ricognizione nulla, purtroppo, è cambiato.

Quel terreno di proprietà privata, originariamente agrumeto, che costeggia la via Liguria, nel quartiere popolare Jungo, continua inesorabilmente ad essere utilizzato illegalmente come centro di stoccaggio di rifiuti e rottami e con le calde temperature estive gli incendi si susseguono senza soste.

L’altra mattina l’ennesimo rogo ha impegnato a lungo i vigili del fuoco nelle operazioni di spegnimento. Di nuovo fumi inquinanti e la rassegnazione dei residenti dinanzi a quello sfacelo.

Giovedì scorso, all’ora di pranzo, i residenti di via Trieste hanno tenuto il peggio per un altro incendio che ha incenerito un’altra vasta porzione di terreno incolto che circonda gli alloggi popolari incompiuti: due enormi palazzoni sventrati che, da oltre 20 anni, attendono di essere completati.

Le fiamme, l’altra mattina, hanno generato panico soprattutto tra gli inquilini delle numerose cooperative edilizie della zona. Per lunghi minuti, colonne di fumo intenso hanno reso difficile lavisibilità stradale. Le fiamme ancora una volta hanno rischiato di provocare danni più ingenti se non fosse stato per il tempestivo intervento dei vigili del fuoco. Ma la scena sembra essere destinata a ripetersi, in assenza di significativi interventi.

Anche l’anno scorso, durante l’estate, si sono susseguiti gli incendi ma niente bonifiche o disboscamenti. Sullo sfondo anche il mortificante incrocio delle competenze tra privati, Istituto Autonomo Case popolari e Comune.

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