Randazzo, proclamati i nuovi consiglieri comunali. Inizia l’amministrazione del sindaco Francesco Sgroi -
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Randazzo, proclamati i nuovi consiglieri comunali. Inizia l’amministrazione del sindaco Francesco Sgroi

Randazzo, proclamati i nuovi consiglieri comunali. Inizia l’amministrazione del sindaco Francesco Sgroi

Con la proclamazione, sindaco e neo consiglieri entrano nelle piene funzioni della carica. La vittoria del neo sindaco Sgroi legittimata soltanto dal 35,24% dei votanti lascia l’amaro in bocca ai bocciati. Il primo cittadino inizierà il suo mandato con l’ampia maggioranza prevista dalla legge elettorale. Le amministrative 2018 saranno ricordate per lady preferenze, Maria Enrichetta Giardina, che ha accumulato 453 voti. Marco Crimi Stigliolo è il più giovane degli eletti, mentre Giuseppe Gullotto è il senior dei consiglieri.

Con la proclamazione del nuovo sindaco, Francesco Sgroi, eletto con 2.521 voti (il sindaco uscente Mangione fu eletto, invece, con 2.195 voti), e dei sedici consiglieri comunali avvenuta nel pomeriggio di ieri, si concludono le operazioni elettorali per le amministrative 2018.

La riforma della legge elettorale prevede che a occupare gli scranni del civico consesso della città medievale siano in sedici. Per la maggioranza i consiglieri comunali eletti sono undici, tutti della lista “Insieme per Randazzo Francesco Sgroi Sindaco” collegata al candidato sindaco vincitore della competizione elettorale. Ecco i nomi e le relative preferenze: Giardina Maria Enrichetta (453); Pillera Alfio (432); Proietto Maria Rita (393); Gullotto Giuseppe (376); Paladina Carmelita Maria Rita (323); Scalisi Carmelo Tindaro (318); Ragaglia Alfio (301); Petrina Chiara (299); Lo Castro Giuseppe (199); Crimi Stigliolo Marco (198); Bordonaro Alessia (190).

Tra le fila dell’opposizione siederà, invece, per la prima volta, il candidato sindaco non eletto che ha ottenuto il maggior numero di suffragi e che ha superato la soglia del 20% dei voti. Pertanto, i consiglieri di minoranza, oltre l’ex candidato sindaco Antonino Grillo, sono i seguenti: Anzalone Gianluca Giuseppe (329); Ceraulo Vincenzo (328); Sindoni Sara Anna (243); Caggegi Carmela (240), tutti eletti nella lista “Vivere Randazzo Nino Grillo Sindaco”.

L’analisi del voto. Il risultato uscito dalle urne è inequivocabile. Francesco Sgroi risulta nettamente vittorioso, sia sul piano del numero dei voti, sia sul piano della strategia elettorale. Insomma, una vittoria per molti versi prevedibile. In primo luogo, bisogna rilevare che Sgroi ha saputo crearsi e mantenere la leadership di maggiore oppositore dell’amministrazione uscente (Mangione), attraverso il suo gruppo consiliare, con i fedelissimi Pillera-Scalisi, ma anche fuori dal civico consesso. Inoltre, egli ha saputo interpretare le istanze provenienti dai quartieri popolari e dalle periferie dove ha costruito la sua vittoria. Sgroi, senza dubbio, ha organizzato meglio degli altri la sua campagna elettorale, captando i signori delle preferenze, anche coloro che prima del voto non gravitavano nella sua orbita. Insomma, cinque anni di tempo in cui fare opposizione sfiancante e preparare, in sordina, ma con metodo, la strategia che l’ha portato al successo finale.

Antonino Grillo, major competitor del vincente Sgroi, anch’egli politico di lungo corso, conosciutissimo in città, tenuto conto della presenza nella sua compagine di ex consiglieri di maggioranza e di assessori dell’amministrazione uscente che si ripresentavano al governo della città, ha pagato, probabilmente, lo scotto di rappresentare la continuità con l’amministrazione Mangione, criticata dai più per inadeguatezza e inerzia. Quasi certamente, Grillo ha pagato elettoralmente oltre gli errori e il malcontento generale anche gli effetti politici della guida di una presidenza del Consiglio travagliata, conclusasi dopo un lungo logorio a dicembre 2017 con lo scioglimento per inadempienza (mancata approvazione dei bilanci) del civico consesso.

Analizzando il quadro statistico complessivo del voto, di primo acchito prevalgono alcune considerazioni. Sul piano della rappresentanza, è chiaro che la vittoria del neo sindaco Sgroi, legittimata soltanto dal 35,24% dei votanti – circa un quarto degli 11.773 elettori (esclusi i 2.776 iscritti all’Aire) – lascia l’amaro in bocca ai bocciati.

In effetti, i gruppi politici sconfitti non hanno ben intuito lo spirito della riforma elettorale che nei Comuni fino a 15.000 abitanti prevede il sistema maggioritario a turno unico. Del resto, una rappresentanza ideale risulterebbe soltanto da una competizione elettorale a due liste e non certamente dalla frammentazione dei gruppi e dei partiti. L’assunto in sé non è ispirato da intenzioni consociativiste, ma è una logica osservazione che scaturisce dalle nuove regole elettorali.

Tra gli scranni del Consiglio comunale siederanno sette consiglieri neofiti e sette donne, il 43,75% degli eletti, quest’ultimo dato è un record per Randazzo. Marco Crimi Stigliolo è il più giovane degli eletti, mentre Giuseppe Gullotto è il senior dei consiglieri.

L’elettorato ripone una grande aspettativa sull’azione politico-amministrativa del nuovo sindaco la cui personalità è ritenuta dall’opinione pubblica autorevole per fronteggiare i numerosi problemi che attanagliano la città. Dal canto suo il neo sindaco, attraverso la sua pagina Fecebook, ha promesso “impegno e dedizione costante per far rivivere la speranza”. Tuttavia, il sindaco Sgroi è avvisato, guai a deludere o a tradire la fiducia degli elettori, sarebbe intollerabile soprattutto per i cittadini che sperano in un radicale cambiamento.

Decantata l’euforia e l’esaltazione per la conquistata vittoria, si cozzerà con la cruda realtà del quotidiano. Il sindaco Sgroi dovrà iniziare il suo lavoro dalla mancanza di sepolture nel cimitero comunale e via via con le altre grandi questioni non più eludibili e di grande interesse per la popolazione e per l’Ente: conti economici, rifiuti, riorganizzazione degli uffici comunali, strade dissestate e decoro urbano, Prg, turismo, acquedotto e depuratore, sanità e sviluppo economico.

Intanto, la prima prova politica sarà il completamento del quadro istituzionale da ultimare con la nomina ufficiale degli assessori e l’elezione del presidente del Consiglio comunale e del suo vice. L’apposita adunanza del Consiglio sarà convocata dal commissario Giovanni Cocco e dovrà svolgersi entro il prossimo 4 luglio. La presidenza provvisoria del Consiglio, fino all’elezione del nuovo presidente, spetta a Maria Enrichetta Giardina (foto a destra), che in qualità di candidata al Consiglio comunale ha riportato il maggior numero di preferenze (consigliera anziana).

Il civico consesso dovrebbe essere un laboratorio di idee e di proposte da condividere con la Giunta municipale e non un campo di battaglia. I cittadini non hanno bisogno di contrapposizioni politiche o di polemiche sterili, né di pedine mosse a comando. Non è più tempo di bagarre – spesso animata con argomentazioni inutili – ma di confronto intelligente e operoso. Il traguardo finale dovrà essere il progresso del cittadino-utente pensando in prospettiva anche alle generazioni future.

Qui c’è di mezzo il presente e il futuro! I tempi cambiano minacciosamente, la popolazione sta regredendo economicamente – e come nei secoli passati – inizia ad avere fame e chiede pane. Siamo ai prodromi della sollevazione che al momento è evitata dalle misure di sussidio previste dal welfare State, che ancora, fortunatamente, sopravvive.

Gaetano Scarpignato

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