Calatabiano, domani la 253° “Calata” di San Filippo Siriaco -
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Calatabiano, domani la 253° “Calata” di San Filippo Siriaco

Calatabiano, domani la 253° “Calata” di San Filippo Siriaco

Tutto pronto a Calatabiano per l’annuale festa in onore di San Filippo Siriaco che si svolgerà domani pomeriggio con la tradizionale “calata”, spettacolare corsa della vara con il simulacro del Santo, dalla Chiesa del SS. Crocifisso al Castello fino alla Chiesa Madre.

Fedeli e visitatori si daranno appuntamento, domani mattina, nella chiesa del Santissimo Crocifisso per assistere alla messa e per vestire il Santo con i fiori.

Nel pomeriggio la tradizionale “calata” verrà preceduta dal corteo storico che dal monte arriva fino alla chiesa Madre, un’ora prima del fercolo. I figuranti in costumi d’epoca rappresentano la corte dei Cruyllas, famiglia che portò allo splendore il castello di Calatabiano.

Alle 18.30, inizierà invece la processione: il fercolo, portato a spalla dai fedeli, lascerà la chiesa del Santissimo Crocifisso e verrà condotto di corsa dai devoti lungo una strada in gradoni di pietra bianca fino alla chiesa Madre di Calatabiano, dove il santo resterà per una settimana.

Domenica 27, infatti, la quarta del mese di maggio, si svolgerà “l’ Acchianata”, cioè la risalita del santo verso la chiesa sul monte Castello. Alle 18, il simulacro contenente il busto reliquiario del protettore verrà riportato a spalla dai devoti fino alla chiesa del Santissimo Crocifisso.

SAN FILIPPO SIRIACO – la storia

San Filippo nacque in Siria nel 40 d.C., ai tempi dell’Imperatore Nerone. Sin dall’infanzia fu educato ai principi del Cristianesimo che già si stava propagando in quelle terre testimoni della vita di Gesù. La sua fama di taumaturgo ed esorcista accrebbe la sua popolarità.

Una leggenda celebre lo lega a Calatabiano. Si narra che un giorno San Filippo fu sfidato da Satana a provare la potenza di Dio. Il demonio legò il santo con delle pesanti catene ma Filippo si liberò facilmente; in seguito Filippo legò Satana con un filo della sua barba e lo inseguì fino all’inferno, da dove uscì ricoperto di fuliggine, per questo motivo il Santo viene raffigurato tutto nero. Come ogni anno, ormai dal lontano 1766, si ripete l’antico rito della Calata di San Filippo, protettore del paese.

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