Ospedale, Cgil organizza assemblea sindacale: "Il S.Isidoro di Giarre è un cerino acceso che passa di mano in mano" -
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Ospedale, Cgil organizza assemblea sindacale: “Il S.Isidoro di Giarre è un cerino acceso che passa di mano in mano”

Ospedale, Cgil organizza assemblea sindacale: “Il S.Isidoro di Giarre è un cerino acceso che passa di mano in mano”

“I vari Direttori Generali dell’ASP CT ed i vari Assessori Regionali alla Salute, che si sono succeduti negli anni, nelle loro varie dichiarazioni hanno sempre affermato che non vi è stata e non vi è alcuna volontà di chiudere il P.O. di Giarre . Mentre a parole si è sempre negato di voler smantellare l’ospedale, le scelte e le decisioni adottate hanno perseguito nei fatti la strada opposta.  La realtà è sotto gli occhi di tutti, ed è il frutto di scelte operate negli anni, dagli organi gestionali dell’ASP CT, dagli indirizzi di politica regionale, dal disinteresse della politica locale”. E’ quanto emerge in una nota sindacale della Cgil al termine dell’odierna assemblea svoltasi nella sede del presidio ospedaliero giarrese.

“Attualmente in tutta la struttura del P.O. di Giarre vi sono solo 14 posti letto per acuti e, fino a pochi mesi fa, prima che la CGIL inoltrasse un esposto al Ministro alla Salute e all’Assessore alla Sanità, erano rimasti solo 7 posti letto. Il piano di rifunzionalizzazione della rete ospedaliera – si legge nella nota della Cgil – che prevedeva oltre al reparto di Medicina, un reparto di Geriatria, ed un reparto di Lungodegenza non è stato mai attuato. Atti formali con assunzioni di specifici impegni da parte della Direzione dell’ASP, come è avvenuto con la delibera, n°664 del 20 aprile 2015 ,dopo la chiusura del pronto soccorso, sono stati palesemente disattesi.

Di fatto, per mascherare la chiusura dell’ospedale, dopo l’attivazione del P.T.A. si è deciso ultimamente di trasferire in quella sede anche i servizi ambulatoriali dell’ex INAM. Nel contempo si susseguono dichiarazioni alla stampa   da parte degli organismi gestionali, senza specificare quello che si intende fare concretamente, si preannunciano interventi strutturali senza prospettarne le finalità. Si danno assicurazioni su un impiego adeguato della struttura, rinviandolo alla definizione di una futura rete ospedaliera.

Le Istituzioni, la Direzione aziendale dell’ASP, devono dire con chiarezza, che se non è più proponibile l’apertura dell’ospedale e quindi del pronto soccorso, in quanto non può esistere un pronto soccorso senza ospedale, quali garanzie vengono date ai cittadini di questo territorio in relazione alla gestione delle emergenze ?

In una situazione altrettanto grave versano i servizi e le strutture del Distretto Sanitario di Giarre.

Il trasferimento dei servizi ambulatoriali dall’ex INAM all’ospedale – prosegue la nota sindacale – è avvenuto dall’oggi al domani, senza una preventiva valutazione delle specifiche esigenze dei relativi ambulatori ed in assenza dei necessari interventi strutturali che rendessero i locali conformi alla normativa.

Inoltre non è stata predisposta né un’accettazione né un punto di informazione per gli utenti. A seguito della decisione del trasferimento dei suddetti ambulatori la scrivente O.S. aveva proposto che nella sede dell’ex INAM fosse attivato un Centro Prevenzione Donna e che l’Azienda predisponesse, una serie di interventi di risanamento e modifiche strutturali finalizzati a tale scopo insieme all’acquisizione di moderne apparecchiature, anche se la proposta sembra sia stata accolta, si sta procedendo solo ad una semplice e parziale tinteggiatura dei locali.

Il vecchio ospedale dove hanno sede gli uffici ed i servizi distrettuali è in uno stato di degrado ed abbandono totale, porte rotte, pareti con intonaci ammalorati, corridoi freddi ed angusti dove sono costretti giornalmente a sostare decine di utenti. Questo è il quadro allarmante della sanità di questo territorio. Non è possibile che le istituzioni locali assecondino questo modo di gestire, perché in assenza di un chiaro, condiviso, ed effettivo progetto delle cose che si devono fare per garantire dei servizi sanitari efficienti ai cittadini di questo territorio oltre a compromettere il diritto fondamentale alla salute, si continua solo a sperperare denaro pubblico.

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