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Catania, liberate le spiaggie dal cemento bisogna intervenire sul viale Kennedy

Catania, liberate le spiaggie dal cemento bisogna intervenire sul viale Kennedy

Le spiagge libere sula viale Kennedy a Catania senza più cemento possono rappresentare un punto di partenza ma non certamente di arrivo per una parte della città a forte vocazione turistica e non solo nei tre mesi estivi.

Le ruspe all’opera per consentire alla Natura di riprendersi l’intera zona va considerata come un trampolino di lancio per lo sviluppo del territorio. Un rilancio che va pensato per tutti i dodici mesi all’anno.

Ecco perché il consigliere comunale e componente del gruppo “Grande Catania”, Giuseppe Castiglione, chiede che sulle tre spiagge libere si faccia una programmazione duratura e prolungata nel tempo. “Quando ruspe e operai avranno finito – ci dice Castiglione – occorrerà dotare queste tre zone di servizi ed infrastrutture necessari ad accogliere al meglio migliaia di bagnanti. Le rassicurazioni che l’assessore ai Lavori Pubblici Giorgianni ci ha fornito in tal senso fanno ben sperare per il futuro di questa parte della città. Ma non bisogna abbassare la guardia e occorre assolutamente sgombrare il campo da eventuali proclami in vista delle prossime elezioni comunali”.

Viale Kennedy oggi è una strada piena di buche ed avvallamenti dove, oltre alla totale assenza di un impianto di pubblica illuminazione degno di questo nome, il rischio di incidenti è continuo. Non solo, tra degrado, abbandono e montagne di rifiuti spicca un enorme campo rom in continua espansione a pochi passi dall’impianto sportivo comunale (foto a destra).

“Una condizione disumana – continua Castiglione – che coinvolge decine di nuclei familiari e che nessuno, tra turisti e catanesi, non può non notare. Qui la spazzatura viene scaricata in quantità industriali. Una bidonville nata anni fa e da allora è in continua estensione, tra l’indifferenza generale, perché il materiale con cui costruirsi una “casa” non manca. Lancio, quindi, l’allarme per un problema sociale senza precedenti e che l’amministrazione comunale finora non ha adeguatamente affrontato. Un pessimo biglietto da visita per i turisti che visitano Catania e che si trovano di fronte ad un pericolo igienico sanitario enorme”.

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