Riposto, dai domiciliari al carcere il sottufficiale della Marina che molestava la moglie -
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Riposto, dai domiciliari al carcere il sottufficiale della Marina che molestava la moglie

Riposto, dai domiciliari al carcere il sottufficiale della Marina che molestava la moglie

Dai domiciliari al carcere di piazza Lanza a Catania. Si è aggravata la posizione del 41enne di Riposto, sottufficiale della Marina Militare in servizio ad Augusta che la notte del 26 febbraio scorso ha tentato di aggredire nel cuore della notte la moglie, provando ad abbattere il portone di casa. L’uomo mercoledì pomeriggio è stato prelevato dai Cc della Stazione di Riposto e condotto in carcere.

Il militare, assuntore di cocaina, nelle scorse settimane era stato arrestato dalla polizia per maltrattamenti in famiglia. Secondo l’accusa il militare per anni avrebbe ridotto in condizioni di sudditanza psicologica la moglie, picchiandola anche in presenza delle figlie minorenni, pretendendo di avere rapporti sessuali senza il suo consenso e costringendola a stare in casa in abbigliamento succinto e tacchi a spillo. Il Gip, tuttavia, nel primo interrogatorio, aveva escluso comunque i gravi indizi di colpevolezza in ordine alle violenze sessuali alla moglie

Il sottufficiale della Marina era stato poi condotto ai domiciliari che stava scontando nell’abitazione di una zia con divieto di avvicinamento nell’abitazione della moglie.

Il 27 febbraio scorso però, il 41 enne evidentemente in preda ad un raptus, è evaso da quell’abitazione nella quale scontava i domiciliari, e si è recato nell’appartamento in cui vive la moglie. Dopo avere danneggiato il portone di ingresso di una palazzina, raggiunto l’alloggio della moglie, al secondo piano, avrebbe tentato di scardinare la porta sferrando calci e pugni procurandosi anche una ferita alla mano.

L’uomo è stato messo in fuga dalla moglie che, compresa la situazione, ha allertato il 112. Poco dopo, quando sono poi intervenuti i carabinieri, il 41 enne è stato rintracciato nell’abitazione della zia, dove nel frattempo l’uomo era immediatamente rientrato, negando ai militari di avere fatto visita alla moglie tentando l’irruzione.

Il 28 febbraio al Tribunale di Catania il militare, assistito dall’avvocato Angelo Patané, ha preso parte al rito direttissimo. Il giudice ha convalidato l’arresto ripristinando l’originaria misura dei domiciliari.

Il sottufficiale era stato preso in carico dal Sert di Giarre e aveva richiesto e ribadito la volontà di essere collocato in una comunità terapeutica; proprio quando era giunta la disponibilità da parte di una comunità di Mazara del Vallo ad accoglierlo, è scattata la Misura di aggravamento della custodia che ha poi comportato il suo trasferimento nel carcere di piazza Lanza.

Il Gip, su istanza presentata poche ore prima dell’esecuzione della nuova misura cautelare dall’avv. Angelo Patané, dovrà adesso decidere se trasferire il detenuto presso la struttura comunitaria o mantenere, invece, la misura restrittiva presso la casa circondariale. In questo caso, l’ultima parola potrebbe spettare al tribunale del Riesame di Catania.

 

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