Milo, clima politico incandescente: il sindaco querela gli ex consiglieri. E loro ribattono con un manifesto -
Catania
23°

Milo, clima politico incandescente: il sindaco querela gli ex consiglieri. E loro ribattono con un manifesto

Milo, clima politico incandescente: il sindaco querela gli ex consiglieri. E loro ribattono con un manifesto

Nel piccolo Comune di Milo, alle pendici dell’Etna, la politica è da mesi in fibrillazione. A ottobre, infatti, si sono dimessi tutti e 4 i consiglieri comunali di opposizione. Al loro posto sono subentrati solo altri tre consiglieri autonomi che hanno accettato il ruolo e al momento in Consiglio c’è un consigliere in meno. A novembre il sindaco Alfio Cosentino ha querelato i consiglieri dimissionari per un manifesto che hanno affisso.

Gli ex consiglieri adesso stanno denunciando l’accaduto con un nuovo manifesto e in un comunicato spiegano: «Dall’insediamento, avvenuto nel mese di giugno 2015, fino alle inevitabili dimissioni, il ruolo di consigliere comunale di minoranza è stato vieppiù svilito maldestramente, fino ad essere utilizzato come alibi per giustificare un, ormai, imbarazzante immobilismo dell’Amministrazione. È stata, infatti, definita come “insostenibile” e “paralizzante” ogni semplice e legittima richiesta di accesso agli atti o interrogazione al sindaco dei consiglieri di minoranza; richieste che, in ogni caso, sono spesso rimaste domande senza risposte. Ciò ha inevitabilmente creato una ridotta trasparenza degli atti amministrativi; un’opacità che non poteva più essere supinamente accettata. Emblematico è stato l’iter deliberativo che ha dato a Milo il via libera ai centri di accoglienza per i rifugiati politici (Sprar), nonostante la netta contrapposizione dei consiglieri di minoranza.

I consiglieri di minoranza del gruppo “Intesa Democratica per Milo”, infatti, pur dichiarandosi a favore dell’accoglienza, si sono sempre battuti contro ogni forma di apertura che possa spalancare la via a delle possibili speculazioni private o politiche sui migranti. Tuttavia, hanno visto bocciata la loro mozione che, rimandando a quanto espresso dalla legge, ovvero alla presenza di 2,5 migranti ogni 1000 abitanti, avrebbe permesso una forma di accoglienza sostenibile per un Comune piccolo come Milo, con poco più di mille abitanti. Tale mozione è stata arbitrariamente definita “invotabile” dal presidente del Consiglio, il quale, invece, ha optato e fatto approvare con i soli voti della maggioranza ben altra delibera, con la quale ha, di fatto, autorizzato il Sindaco ad aderire al Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati, cosiddetto Sprar.

Le dimissioni sono quindi un ultimatum politico che definisce in maniera inequivocabile l’indisponibilità dei Consiglieri dimissionari a piegarsi a logiche di gestione del territorio, calate dall’alto, che non sono commisurate con la piccola realtà milese e che non possono essere sostenute a colpi di maggioranza in Consiglio comunale a discapito del dialogo. Gli ex consiglieri di opposizione tornano quindi a far politica attiva tra i Milesi e con i Milesi per difendere il proprio territorio da una politica inefficace che, in mancanza di iniziative proprie, si fa dettare dall’esterno l’agenda degli impegni».

A proposito della querela, gli stessi ex consiglieri affermano di non conoscere l’oggetto specifico della stessa e, pur manifestando biasimo per un simile gesto, si dichiarano assolutamente tranquilli e attendono fiduciosi che l’iter della magistratura faccia il proprio corso.

Sulla vicenda il sindaco, Alfio Cosentino, non intende replicare ritenendo l’argomento ormai chiuso.

A Milo la battaglia politica continua qundi ad essere accesa.

Potrebbero interessarti anche