Morte Emanuela Pulvirenti, Fp Cgil: “Nessuno paga per le omissioni” -
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Morte Emanuela Pulvirenti, Fp Cgil: “Nessuno paga per le omissioni”

Morte Emanuela Pulvirenti, Fp Cgil: “Nessuno paga per le omissioni”

Ancora una volta nel territorio del Distretto Sanitario di Giarre, si deve registrare la carenza organizzativa nella gestione dell’emergenza- urgenza, che ha visto come riportato dalla stampa in questi giorni un ulteriore grave episodio legato al decesso di una 31enne giarrese, Emanuela Pulvirenti.

È quanto ribadito in una nota a firma del coordinamento FP CGIL Distretto Sanitario di Giarre.
“Ancora una volta, sono state attivate le indagini da parte dell’Assessorato regionale della Salute per individuare eventuali responsabilità. Di nuovo, si è assistito alle dichiarazioni di rito dei vari responsabili. Ancora una volta, tutto rimane come prima e nessuno  paga per omissioni ed inadempienze. La Cgil – prosegue la nota sindacale – ha richiamato anche in presenza di precedenti gravi fatti accaduti, la responsabilità degli organi gestionali dell’ASP CT e delle istituzioni locali che continuano a non garantire il diritto alla salute dei cittadini di questo territorio e a non rispettare gli impegni formalmente assunti.
Nello specifico si intende sottolineare che, l’adozione da parte degli organi gestionali dell’ASP CT della delibera n°664 DEL 20/04/ 2015 ha comportato tra l’altro la chiusura del pronto soccorso; che di fatto è stato un errore di politica sanitaria privando i cittadini di un servizio fondamentale, tuttavia erano state previste postazioni di ambulanze medicalizzate nei comuni di: Giarre,Riposto, Mascali, Linguaglossa, entro ottobre 2015 e nella proposta dei sindaci erano previste ulteriori ambulanze una a Fiumefreddo di Sicilia e una Milo-Sant’alfio.
Inoltre, era stato predisposto un piano di rifunzionalizzazione dell’ospedale di Giarre che prevedeva la presenza di 73 posti letto.
In questi anni, i rappresentanti delle Amministrazioni locali che avevano condiviso questa ipotesi di riorganizzazione, non sono stati in grado di esercitare alcun efficace intervento per richiamare gli organi gestionali dell’ASP alle loro responsabilità.
Per l’ospedale di Giarre – si legge nella lunga nota – ormai sono state compromesse le prospettive anche minime per poter ripristinare, come da più parti si continua a reclamare la riapertura del pronto soccorso, considerato che attualmente in tutto l’ospedale, vi è un solo reparto, costituito dall’accorpamento delle divisioni di Geriatria e Medicina, con 14 posti letto e questo, solo dopo, che la CGIL nel mese di agosto dello scorso anno con un esposto al Ministero della salute e all’Assessorato della Salute, aveva denunciato che nell’ospedale di Giarre erano rimasti attivi solo 7 posti letto per acuti.
La garanzia della tutela della salute per i 90.000 abitanti del comprensorio Ionico-Etneo è fortemente compromessa. Vi è, a nostro avviso, una situazione ad alto rischio in relazione soprattutto alle gestione delle urgenze, in considerazione sia dell’organizzazione sul territorio dei presidi dell’emergenza, sia per la grave situazione organizzativa e funzionale del pronto soccorso di Acireale, che non è nelle condizioni di garantire una ottimale risposta alle necessità dell’utenza che affluisce anche dal distretto di Giarre”.
Conclude la nota. “Non è più possibile accettare che la salute dei cittadini sia messa a rischio per la cattiva gestione ed organizzazione dei servizi sanitari.
La Cgil  ravvisa la necessità di un intervento urgente e determinato delle istituzioni locali nei confronti degli organi gestionali dell’ASP CT, per attivare nell’immediato sul territorio del distretto sanitario di Giarre le seguenti proposte:
1) predisporre il servizio del 118 con almeno 4 ambulanze medicalizzate e con infermiere bordo in quanto un operatore formato con titolo universitario, da garanzie per un supporto professionalmente indispensabile e competente;
2) integrare le attività legate all’emergenza nel territorio con più alta densità abitativa come quello di Giarre e Riposto con auto mediche che darebbero una risposta quantomeno più rapida ed efficiente alle emergenze sanitarie e laddove le ambulanze siano già impegnate;
3) potenziare ed adeguare i locali del pronto soccorso di Acireale integrandolo con apparecchiature e risorse umane atti a garantire nei tempi e nei modi, le giuste risposte sanitarie che un bacino di utenza di oltre 220000 abitanti richiede.
Ancora oggi, la legge, individua i Sindaci come i soggetti istituzionali preposti alla tutela della salute dei loro cittadini, pertanto non è ammissibile che si continuino ad accettare passivamente le scelte sbagliate degli organi gestionali dell’ASP CT senza chiederne conto e ragione”.

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