Giarre: discarica a cielo aperto nella centrale via Carolina LE FOTO -
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Giarre: discarica a cielo aperto nella centrale via Carolina LE FOTO

Giarre: discarica a cielo aperto nella centrale via Carolina LE FOTO

La politica di risanamento ecologico di alcune arterie viarie, a Giarre, viaggia su un “binario morto”. L’emblema di questa situazione deficitaria sul piano dell’igiene delle strade è un tratto di via Carolina, divenuto ricettacolo di immondizia.

Lì esiste davvero un binario utilizzato ormai solo per il transito per via della chiusura della stazione della Circumetnea, e ad esso, si accompagna la persistenza di una criticità allarmante come la proliferazione di cumuli di rifiuti di ogni sorta.

Il senso di desolazione che si respira, accentuato dalle carenze igienico-sanitarie riscontrabili, è il comune denominatore della strada in questione.

Era il lontano 1960 quando, in occasione delle Olimpiadi di Roma e del transito di tre tedofori giarresi, la gente attese l’alba per ammirarla dalla villa Margherita. Oggi, tale spettacolo può essere ancora contemplato dal predetto sito ma l’efficacia visiva di tale scenario viene contaminata dall’esistenza di microdiscariche che insistono proprio sotto la villa.

Infuriano le proteste dei residenti via Finocchiaro Aprile, per lo stato di degrado in cui versa un segmento della via Carolina, ormai da tempo presa di mira da soggetti che scaricano abusivamente materiali di ogni sorta. L’esasperazione della gente nasce  sia dalla consapevolezza che lo scempio delineatosi sotto i propri occhi è ascrivibile ad un’area che rientra nel centro storico giarrese, e sia dalla esalazioni provenienti dai rifiuti che ricadono nella sede stradale.

L’odore acre presente nella zona, pervade infatti le radici di residenti e passanti. Sanitari, bottiglie di vetro, lattine, materiali di risulta (e dunque calcinacci) e rifiuti ingombranti come mobili, infissi e una poltrona, formano in via Carolina, insieme a rifiuti Raee come i televisori, delle discariche disseminate un pò dappertutto e accompagnate da rovi bruciati da incendi pregressi.

Un tombino scoperchiato e parzialmente coperto da uno pneumatico, assurge ad altra criticità che compartecipa a definire un ambiente deteriorato non solo da un malcostume ormai consolidatosi come quello di abbandonare rifiuti in aree non idonee, ma anche dall’incuria in termini di manutenzione, riconducibile a responsabilità dell’Ente comunale.

I cittadini chiedono che si materializzi un impegno di spesa finalizzato alla rimozione dei rifiuti e dunque alla bonifica di un’area nella quale occorre anche intervenire sulla vegetazione con interventi di diserbo, di scerbatura e dunque di sfoltimento della vegetazione. A imporlo sono gli incendi verificatisi in questa zona.

Umberto Trovato

 

 

 

 

 

 

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