Calcio: Giarre 0-1 Città di Messina. Gialloblù impalpabili e giallorossi autoritari -
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Calcio: Giarre 0-1 Città di Messina. Gialloblù impalpabili e giallorossi autoritari

Calcio:  Giarre 0-1 Città di Messina. Gialloblù impalpabili e giallorossi autoritari

Il Giarre perde il big-match e scivola al quinto posto, rimanendo comunque in zona play-off. Dopo sette vittorie di fila, si interrompe il momento magico dei gialloblù.

La vittoria di Paternò è paradossalmente costata cara ai gialloblù, che forse, al “Falcone Borsellino”, hanno bruciato troppe energie nervose, arrivando alla sfida con il Città di Messina svuotati nella mente e nelle gambe.

E’ finita dunque con un trionfo dei peloritani, che ieri, hanno acquisito ulteriore consapevolezza della loro forza, seppur al cospetto di un Giarre sbiadito e con le batterie scariche.

Una cornice di pubblico di così grande impatto visivo ed emotivo come quella a tinte gialloblù ammirata al “Regionale” , meriterebbe non solo dimensioni calcistiche diverse ma anche prestazioni degne del blasone del Giarre. Gli ultras giarresi in curva Nord, hanno supportato la squadra senza sosta. L’amara realtà però riporta tutti con i piedi per terra.

Il primo posto, adesso distante dieci punti, è solo una chimera. Tuttavia, come anticipato prima, questa non è la nota più dolente del match svoltosi al “Regionale”. La formazione di Mascara infatti non è mai stata capace di impegnare Paterniti, subendo l’intraprendenza del Città di Messina per buona parte della gara per poi tessere trame prevedibili e innocue.

Gli ospiti allenati da Furnari, non sono andati in affanno nemmeno quando sono passati in inferiorità numerica. Anzi. Hanno addirittura sfiorato il raddoppio in dieci uomini. Ciò è il segnale che la supremazia degli avversari, oltre che tecnico-atletica, è stata figlia di una migliore condizione mentale. A Giarre si è presentata una squadra che ha illustrato con la sua spigliatezza, quali siano i requisiti per diventare primi in classifica: spirito di squadra, coralità di manovra vocata ai cambi di gioco e alla velocità di esecuzione delle giocate, pressing asfissiante, spinta dei cursori di fascia ed elevato tasso di pericolosità negli uno contro uno.

La differenza di intensità tra le due squadre, nell’affrontare il match, ha rappresentato comunque l’elemento che è balzato maggiormente all’occhio, insieme alla personalità con cui la capolista Città di Messina, giunta alla nona vittoria di fila, ha approcciato la partita. Sul fronte gialloblù, sono mancati i movimenti senza palla, così come il regista Wajnsztejn ha sofferto particolarmente la pressione su di lui esercitata dagli ospiti.

L’espulsione del funambolo giallorosso Lo Giudice, cacciato via dall’arbitro per aver calciato in porta sebbene il gioco fosse fermo, avrebbe potuto rappresentare un punto di svolta della gara. Così non è stato. Perchè il Città di Messina, anche ad inizio di ripresa, non si è chiuso a riccio mostrando pure una discreta propositività.

Sulla sponda gialloblù però montano ancora le recriminazioni per un rigore non concesso proprio successivamente all’espulsione di Lo Giudice. Curcuruto aveva scodellato un pallone dalla destra per Carbonaro che subiva fallo all’interno dell’area di rigore. L’arbitro siracusano Franzò, lasciava tuttavia correre. Forti dubbi, relativamente al secondo tempo, anche sulla caduta in area della mezzala gialloblù Compagno.

Il Giarre di Mascara si è disposto in campo con il consueto 4-3-3: Colonna tra i pali, Curcuruto terzino destro, D’Anna terzino sinistro, Miano e D’Arrigo nel cuore della difesa, Wajnsztejn play basso, Marrone e Compagno mezzali, Messina esterno offensivo di destra, Caputa esterno offensivo di sinistra e Carbonaro prima punta. 3-5-2 invece per il Città di Messina: Paterniti in porta, Salvatore Leo, Bombara e Filistad in difesa, Cardia regista, Costa e Silvestri mezzali, Fragapane ala sinistra, Davide Leo ala destra e in avanti spazio alla coppia Lo Giudice-Codagnone.

Al 1′ del primo tempo, il portiere gialloblù Colonna esce in sicurezza sull’esterno destro Leo Davide, bloccando la sfera. Al 2′ del primo tempo, Miano interrompe l’irresistibile percussione di Fragapane. L’azione viene rilanciata. Carbonaro attacca la profondità ma Paterniti protegge il pallone con il corpo facendolo sfilare a lato. Al 4′ del primo tempo, sulla punizione tagliata di Wajnsztejn, un giallorosso spizza la sfera di testa. La palla perviene a Compagno, la cui rovesciata in bello stile finisce a lato. Al 6′ del primo tempo, invece, Silvestri, nei pressi del vertice del vertice dell’area fa partire un tiro che si spegne alto.

Al 9′, rasoiata di Leo Davide che Colonna fa sua. In seguito, Fragapane mette dalla sinistra un cross sul quale Colonna si fa trovare pronto chiudendo il primo palo sulla corsa dell’attaccante dirimpettaio. In seguito, sugli sviluppi di un corner, Costa fa partire un rasoterra dal limite dell’area sul quale Colonna si distende e blocca la sfera.

Al 15′ del primo tempo, il Città di Messina passa in vantaggio. Sul cross dalla sinistra di Fragapane, Codagnone, lasciato colpevolmente solo, mette dentro di testa per il goal dello 0-1. Al 22′ del primo tempo, il Giarre si affaccia dalle parti di Paterniti. Compagno dà una palla in orizzontale a Marrone che verticalizza per Caputa. La palla viene messa in angolo. Il corner di Wajnsztejn, non frutta nulla poichè la palla esce.

Al 32′ del primo tempo, gli ospiti sfiorano il raddoppio. Davide Leo sforna dalla destra un traversone per l’inzuccata di Codagnone che dall’interno dell’area manda la sfera sopra la traversa. Al 36′ del primo tempo, Compagno cede la palla a Messina che spara rasoterra ma il suo tiro è preda di Paterniti. Al 40′ del primo tempo, Wajnsztejn lancia in verticale per Carbonaro che dal limite dell’area calcia, non inquadrando la porta di un soffio. Nel finale di primo tempo arriva l’espulsione di Lo Giudice e l’episodio del rigore non concesso a Carbonaro.

Nella ripresa, Leo Davide ci prova da fuori area con un rasoterra che termina fuori. Al 6′ del secondo tempo, Cardia prova la botta da fuori area che però finisce a lato. All’11’ della ripresa, Compagno, imbeccato da Messina, effettua un cross intercettato dai giallorossi. Lo stesso Compagno poi si incunea in area e viene mandato giuù per terra ma l’arbitro lo ammonisce per simulazione.

Al 18′ della ripresa, sulla punizione di Wajnsztejn, il colpo di testa di Petrullo non trova la porta. Al 24′ del secondo tempo, Asero sostituisce Caputa. Mascara poi piazza in mezzo al campo Josè Spampinato. Al 42′ della ripresa, D’Arrigo entra in area e finisce giù ma l’arbitro lo ammonisce per simulazione.

Nel finale di gara, Wajnsztejn allarga il gioco per Petrullo, il quale esegue una sponda per Patanè. Il suo cross raggiunge Carbonaro, ma il colpo di testa di quest’ultimo è alto.

Il triplice fischio premia un Città di Messina capace di giocare una partita con gli attributi. Amareggiato ma tutto sommato sereno il direttore sportivo Vincenzo Pagano: “Non eravamo fenomeni dopo Paternò. Non siamo diventati brocchi oggi. Tuttavia non dobbiamo cercare alibi. Ripartiremo dagli errori commessi per preparare al meglio la partita di Rosolini. Oggi comunque, indipendentemente dal cattivo risultato e dalla brutta prestazione, si è vista una cornice di pubblico eccezionale e dobbiamo ringraziare i tifosi per averci incitato dal primo all’ultimo minuto”.

Umberto Trovato

 

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