Giarre, debiti spalmati in 20 anni tra incoerenze e accuse al vetriolo. Roberto Bonaccorsi: “Disgustato” -
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Giarre, debiti spalmati in 20 anni tra incoerenze e accuse al vetriolo. Roberto Bonaccorsi: “Disgustato”

Giarre, debiti spalmati in 20 anni tra incoerenze e accuse al vetriolo. Roberto Bonaccorsi: “Disgustato”

La coerenza questa sconosciuta. E’ stato ribadito più volte ieri sera in Consiglio comunale. La seduta ha messo in rilevo contrapposizioni politiche, lacerazioni all’interno della maggioranza chiamata ad approvare in tempi rapidi – bypassando la commissione consiliare – la rimodulazione del piano di riequilibrio approvata il 29 settembre 2016, al fine di usufruire delle modifiche introdotte dal comma 888 della legge di Bilancio 2018, modificando la durata del piano da 10 a 20 anni.

Di fatto la cancellazione del SalvaGiarre di Roberto Bonaccorsi, con buona pace dei fautori del dissesto, mette nelle condizioni l’attuale amministrazione di sopravvivere almeno fino alla conclusione della consiliatura. L’inversione a “U” dell’amministrazione D’Anna e del vice sindaco Salvo Vitale, in particolare, ha provocato non pochi mugugni, anche all’interno della stessa maggioranza con Giusi Savoca che non ha nascosto il proprio disappunto per le modalità con le quali è stata fissata per ieri sera l’improvvisa seduta urgente del Consiglio comunale.

Durissimo l’attacco sferrato in aula dal presidente del Consiglio Francesco Longo che non ha lesinato critiche a Vitale per l’incoerenza dimostrata nella sua azione amministrativa: “La coerenza, intesa come linearità di comportamento e di pensiero, è un valore auspicabile; nell’ipotesi opposta non avrebbe senso qualunque forma di opinione, di idea, di convincimento, che potrebbero essere disattese in ogni momento senza alcuna giustificazione. In politica tutto ciò dovrebbe avere un valore ancora più alto , perché altrimenti potremmo ogni momento sostenere tutto e il suo contrario, ribaltare la tesi del giorno prima, senza poi doverne dare conto o chiedere scusa”.

Longo ha poi ricostruito la storia del piano di riequilibrio che, ad oggi, ha investito tre consiliature. Nella prima, nel 2012, con la sindacatura Sodano, è stato dichiarato il pre-dissesto con un piano di riequilibrio definito da Longo “fallace e incongruente” anche in virtù del mancato accantonamento per il fondo rischi derivante dal contenzioso, fondo stimato nel successivo piano in 10 milioni di euro.

Successivamente è toccato a Bonaccorsi rivedere il piano, mettendo in piedi il cosiddetto SalvaGiarre, con evidenti analogie con il piano di salvataggio del Comune di Catania. Un piano, quello di Bonaccorsi, della durata di 10 anni, poi approvato anche dalla Corte dei conti.

La terza stesura, quella del settembre 2016, sotto l’amministrazione D’Anna, ancora in itinere, è stata adesso congelata, come dicevamo, in virtù di una nuova modifica, la quarta, con la possibilità di spalmare i debiti maturati al 2012 in 20 anni, anziché 10.

Ieri sera il sindaco D’Anna chiudendo i lavori consiliari non ha perso occasione, nell’ambito di una analisi squisitamente politica, di attaccare frontalmente gli ultimi due sindaci che lo hanno preceduto: Teresa Sodano, accusata apertamente di avere provocato un gravissimo disastro finanziario negli anni della sua gestione amministrativa.

“La maggior parte dei debiti riconosciuti dall’attuale Consiglio risale a quel preciso periodo di sindacatura – ha osservato il sindaco D’Anna – culminato dall’approvazione di quel piano di riequilibrio – a fine mandato, per porre rimedio, mettendo una pezza al buco, ai danni finanziari provocati”.

Successivamente, nella prima fase della sindacatura Bonaccorsi, è stato un grave errore non dichiarare subito il dissesto. Una disfatta, quella dell’ex sindaco Bonaccorsi, reo di non essere riuscito a “mettere un freno ad un andamento che si protraeva negli anni passati e che, ad un certo punto, ha portato, a distanza di un paio di anni, ad un fallimento decretato dalla chiusura anticipata della consilisatura con le dimissioni dell’amministrazione Bonaccorsi”.

Non solo. “Il precedente consiglio comunale – ha detto D’Anna – rimasto a lungo bloccato, si è limitato ad adottare, quasi alla fine della consiliatura, il bilancio consuntivo 2014,  per poi assistere prima all’azzeramento della giunta Bonaccorsi a febbraio e alle sue dimissioni a marzo.  Quindi – ha osservato D’Anna – c’è stato un momento in cui politicamente non si è stati in grado di garantire una inversione di tendenza”.

Stamane l’ex sindaco Roberto Bonaccorsi informato dei fatti accaduti ieri sera in Consiglio ha replicato alle accuse del sindaco D’Anna precisando che “il silenzio esprime meglio il mio disgusto. Facile attaccare senza avere un contraddittorio”.

Bonaccorsi non ha rinunciato alla sfida: “Il sindaco D’Anna può sempre invitarmi dove e come vuole lui ad un confronto pubblico sul tema, non ho alcuna difficoltà; diversamente taccia anche perchè la gente sa giudicare”.

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