Giarre, la Giunta approva il Bilancio 2017. Il Collegio dei revisori di nuovo Yesman? -
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Giarre, la Giunta approva il Bilancio 2017. Il Collegio dei revisori di nuovo Yesman?

Giarre, la Giunta approva il Bilancio 2017. Il Collegio dei revisori di nuovo Yesman?

Il tentativo di rimettersi a regime è l’ambizioso obiettivo dell’assessore alle Finanze Salvo Vitale. L’approvazione in Giunta dello schema del bilancio di previsione esercizio 2017/2019  è certamente un passo importante ma, il recente passato di questa amministrazione, ci ha insegnato che ogni atto è stato bocciato, rivisto, di nuovo bocciato e poi approvato per sfinimento.

La proposta, adesso, passa al vaglio del Collegio dei revisori per gli adempimenti di competenza. Nulla appare scontato. I revisori saranno come molti asseriscono “yesman” o avranno il coraggio di esprimere un parere al netto delle pressioni politiche, dell’opportunismo?

Il Bilancio, per la cronaca, avrebbe dovuto essere approvato in Consiglio nell’aprile scorso e i revisori, in questi mesi, hanno lamentato – anche alla Corte dei conti – scarsa collaborazione dell’amministrazione, degli uffici finanziari sprovvisti di figure preparate. E adesso che lo schema è stato approvato, cosa faranno?  Improvvisamente saranno folgorati dall’impianto contabile dell’ente?

Certo il post Lipari ha lasciato cicatrici profonde e non è un mistero che l’amministszione D’Anna abbia chiesto, appena insediatasi, il ritorno a Giarre del super dirigente finanziario. Di questo i revisori ne sono consapevoli.

Salvo Vitale, a differenza del sindaco che gongola, sembra non festeggiare esageratamente l’approvazione dello schema e, continuando a rimanere sotto traccia, si dice moderatamente ottimista dimostrando prudenza.

“E’ stato un lavoro molto complesso – ammette l’assessore alle Finanze Salvo Vitale – l’auspicio è che si possa rapidamente giungere all’approvazione dell’atto finanziario in Consiglio comunale”. Indirettamente Vitale non esclude un nuovo pantano burocratico. La Giunta, oltre allo schema di bilancio, ha approvato alcuni importanti atti inerenti gli strumenti finanziari che la dotazione organica. Varato il Documento Unico di Programmazione (DUP) per il triennio 2017 – 2019, ovvero lo strumento di programmazione strategica e operativa dell’ente locale, con cui si unificano le informazioni, le analisi, gli indirizzi della programmazione e si organizzano le attività e le risorse necessarie per la realizzazione di fini sociali e la promozione dello sviluppo economico e civile delle comunità di riferimento.

Sono state adottate altre due delibere: la prima relativa alla programmazione del fabbisogno di personale triennio 2017/2019 e una seconda, invece, per la costituzione di un gruppo di lavoro per il monitoraggio del Piano di riequilibrio finanziario. E se Vitale sembra mantenere lo status del basso profilo, il sindaco che, evidentemente, non ha ancora compreso come tutto possa mutare, anche sotto il profilo della geografia politica in Consiglio, ostenta ottimismo.

“Abbiamo compiuto un ulteriore passo in avanti per recuperare velocemente il tempo perduto; in un periodo temporale di poco meno di 18 mesi siamo riusciti ad approvare tre bilanci di previsione: il 2015, il 2016 e il 2017 che mi auspico possa essere approvato in tempi brevi anche dal Consiglio Comunale. Con l’approvazione del redigendo Rendiconto del 2016 ci porteremo in pareggio con l’approvazione di tutti i documenti contabili, condizione essenziale per poter avviare un’opera di programmazione e interventi in favore della collettività”.

Fin qui le ottimistiche previsioni del sindaco che sembra ignorare la realtà dei fatti. Primo: la Corte dei conti, alla luce delle perplessità manifestate sull’andamento del piano di riequilibrio, potrebbe annunciare quel che in molti temono. Il dissesto. Ciò in considerazione di un presunto gap di circa 3 milioni di euro sull’energia, emerso in occasione di una ricognizione contabile chiesta dall’ex sindaco Roberto Bonaccorsi, quando in una duplice nota a firma dell’ex dirigente tecnico Nuccio Russo, furono indicati importi diversi in due distinte lettere che però portavano lo stesso numero di protocollo. La vicenda è tutt’altro che chiusa. Anzi è apertissima e presto se ne renderanno conto anche i magistrati contabili.

Mario Previtera

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