Catania, fermato un furgone che trasportava 20 cani ed un gatto: denunciate 8 persone -
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Catania, fermato un furgone che trasportava 20 cani ed un gatto: denunciate 8 persone

Catania, fermato un furgone che trasportava 20 cani ed un gatto: denunciate 8 persone

Otto persone sono state denunciate per maltrattamento di animali e un furgone sul quale viaggiavano 20 cani (cuccioli e adulti, alcuni senza microchip) e un gatto, è stato sequestrato dalla Polizia municipale di Catania. Gli animali sono stati affidati in custodia giudiziale. Gli animali viaggiavano in condizioni incompatibili con la loro natura, in grave stato di sofferenza e non in regola con le norme che disciplinano il trasporto.

A seguito di segnalazione ricevuta dall’ENPA, sabato la Polizia Municipale di Catania – Servizio Vigilanza Ambientale coordinata dall’Ispettore Capo Antonio Lizzio, unitamente a personale dell’Enpa, coordinati dal presidente provinciale Enpa di Catania Cataldo Paradiso, ha effettuato dei servizi di controllo nel territorio per verificare la veridicità della segnalazione, dopo aver notiziato il Gen. B. Stefano Sorbello Comandante del Corpo e la P.O. della Polizia Commerciale dott. Francesco Caccamo, gli ispettori Calarese, Marino, Brunetti e Aloisi accertavano che un furgone di colore bianco con la scritta “Trasporto animali vivi”, caricava dei cani in alcune località di Catania consegnati da persone successivamente identificate.

Il mezzo poco prima che si dirigesse verso la tangenziale di Catania, veniva fermato. Dal controllo si potevano notare subito dei cani adulti e cuccioli, di varie razze e per la maggior parte meticci, situati in gabbie non idonee in base alle caratteristiche etologiche degli animali, accatastati all’interno senza alcuna protezione ed anche un gatto.
Dalla verifica della documentazione, emergeva che gli animali oltre alle zone di Catania, provenivano da altre località della provincia di Palermo.

Un cane di razza Pittbull, risultava privo di microchip e tutti gli animali non erano accompagnati dai documenti di viaggio che disciplinano il trasporto e mancanti di qualsiasi atto che potesse far risalire alla loro destinazione.

Allertato il Dirigente Veterinario di turno dell’Asp3 di Catania, constatava lo stato di sofferenza degli animali e dichiarava che gli stessi non potevano proseguire il viaggio. Pertanto, venivano tutti sequestrati e come disposto dall’Autorità Giudiziaria, alcuni affidati in giudiziale custodia ai consegnatari, altri in una struttura autorizzata alla loro detenzione.

L’autista del mezzo e il titolare del trasporto, nonché tutte le persone che hanno consegnato i cani sono denunciati per il reato di Maltrattamento di Animali, Omessa Custodia e Mal Governo di Animali. Al titolare del trasporto venivano contestate varie violazioni amministrative sanitarie e del codice della strada in quanto il mezzo non aveva le autorizzazioni sufficienti per poter trasportare animali in un tragitto così lungo, essendo che gli stessi erano destinati quasi tutti al nord Italia.

“E’ inaccettabile che si continua a trattare gli animali come degli oggetti per fare soldi da staffettisti improvvisati – ha dichiarato il presidente provinciale dell’ENPA di Catania Cataldo Paradiso -. Molti di questi cani erano stati prelevati da canili per essere destinati a famiglie, questa lodevole attività da parte di volontari che si spendono per loro viene vanificata per il non rispetto delle regole. L’Enpa si è resa disponibile a trasferire a proprie spese i cani destinati a famiglie certe ed a proseguire l’attività di adozione di quelli la cui destinazione al momento è rimasta ignota” ha aggiunto Cataldo Paradiso.

“L’operazione iniziata dalle prime ore del mattino, ha tenuto impegnati il nostro personale sino a tarda sera – ha dichiarato il Comandante del Servizio Vigilanza Ambientale del Antonio Lizzio – condotta unitamente all’Enpa ed all’Asp3 Veterinaria, ha dato prova dell’efficacia della collaborazione tra Enti pubblici e associazioni che ci ha permesso di salvare gli animali dal viaggio di per se stressante anche per le ridotte dimensioni delle gabbie” conclude Antonio Lizzio.

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