Riposto diventa paradiso fiscale? -
Catania

Riposto diventa paradiso fiscale?

Riposto diventa paradiso fiscale?

Il Comune di Riposto da ieri sera è un paradiso fiscale. Al momento, infatti, i ripostesi che non pagano i tributi comunali non saranno cercati da nessuno.

Non è un invito all’evasione dei tributi comunali, che è un dovere civico pagare, quanto la situazione che si è venuta a creare dopo che ieri la maggioranza in Consiglio comunale ha bocciato l’affidamento della riscossione coattiva delle entrate all’Agenzia delle entrate-riscossione ed a Riscossione Sicilia spa.

 Come ha spiegato, in aula la presidente del civico consesso, Mariella Di Guardo, la riscossione coatta delle entrate era prima affidata a Riscossione Sicilia, ente che adesso non esiste più essendo confluita dentro l’Agenzia delle entrate.

La proposta di delibera puntava a prorogare sino a dicembre l’attività svolta sinora, visto che l’organizzazione precedente non può più operare e l’organizzazione subentrante non è ancora abilitata ad operare.

 L’assessore al bilancio e finanze, Nella Casabella, ha spiegato che affidare, in alternativa, la riscossione coattiva alle società private iscritte all’albo della riscossione costa di più al Comune e, inoltre, le stesse società non riescono a garantirsi la loro sopravvivenza, non riuscendo a ricavare margini adeguati. Invece, l’affidamento all’Agenzia delle entrate-riscossione e riscossione Sicilia spa non solo non comporta oneri ulteriori per il Comune ma è anche più efficace, visto che questo ente dispone di data base con la situazione patrimoniale dei cittadini. Ed è quindi più facile riscuotere le somme non versate.

La proposta di delibera andava, inoltre, approvata in fretta visto che già il vecchio ente non esiste più da qualche mese.

 Ma in Consiglio i punti di vista erano differenti. Il presidente della commissione bilancio e finanze, Saro Caltabiano, ha criticato la procedura adottata dall’amministrazione che portato in aula questa proposta da approvare in tempi brevissimi. A suo avviso, sarebbe stato più opportuno portare in aula, per tempo, un regolamento con convenzione che disciplinasse e desse dei limiti al nuovo Ente che si occuperà della riscossione per evitare di creare nel Comune di Riposto un nuovo mostro Equitalia.

 Secondo Ezio Raciti, invece, non si deve fare politica su questa questione e non essendoci aggravi per l’ente si è detto favorevole all’approvazione della proposta di delibera.

La proposta di delibera è stata bocciata: solo 8 voti a favore e 11 astenuti.

Alla fine la strada obbligata che probabilmente dovrà percorrere il Comune sarà quella indicata da Claudia D’Aita, cioè il Comune stesso che gestisce la riscossione coatta. Ipotesi respinta dall’assessore Casabella, vista la realtà ripostese.

E di certo un conto è ricevere una cartella dal Comune di Riposto, un conto è riceverla dall’Agenzia delle Entrate e riscossione.

In ogni caso, affinchè il Comune effettui in proprio la riscossione coattiva delle entrate ci sono delle procedure da adottare e con ogni probabilità occorre anche un nuovo passaggio in Consiglio. Quindi tempi tecnici ancora da attendere.

L’amministrazione adesso dovrà trovare in fretta una soluzione.

Maria Gabriella Leonardi

Potrebbero interessarti anche